Egitto, Morsi non lascia. I militari preparano un piano

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Un manifestante in piazza Tahrir (Getty Images)

Il premier Qandil ha rimesso il mandato nelle mani del presidente che però non vuole lasciare. I Fratelli Musulmani lanciano un appello al "martirio contro il golpe". Le forze armate preparano una roadmap per l'eventuale transizione. La diretta di SkyTG24

Mohamed Morsi è sempre più solo ma non abbandona il potere. Il presidente egiziano ha respinto l'ultimatum dell'opposizione, che gli chiedeva di dimettersi entro le ore 17 di martedì. Morsi ha anche rifiutato il limite di 48 ore posto dai militari come termine ultimo per dare una risposta al popolo. "Proseguirò nella mia azione di riconciliazione nazionale. I militari devono farsi da parte e non interferire con la vita civile del paese. Le loro richieste non possono essere prese in considerazione", ha dichiarato in una nota.

Ora dopo ora, però, le defezioni politiche delle alte cariche statali si susseguono. Dopo i cinque ministri dimissionari lunedì, hanno lasciato anche il ministro degli Esteri Mohamed Kamel Amr, i due portavoce della presidenza egiziana, il portavoce del consiglio dei ministri ma soprattutto il premier Hisham Qandil. Il primo ministro ha messo a disposizione il suo mandato nella mani del presidente Morsi, confidando che questo gesto possa contribuire ad allentare la crisi in atto. Poi in una nota ha chiarito che per il momento resterà al proprio posto. 

La roadmap dei militari - Ma la tensione è sempre alta. I Fratelli Musulmani, il movimento di Morsi, hanno lanciato un appello al "martirio" per fermare quello che denunciano essere un tentativo di colpo di Stato dei militari, in riferimento all'ultimatum posto dal ministro della Difesa e capo delle forze armate, il generale Abdel Fattah al Sisi. Intanto, i vertici delle Forze armate egiziane hanno messo a punto una bozza strategica e operativa. La roadmap prevede la sospensione della Costituzione e lo scioglimento del Parlamento controllato dagli islamisti e dai Fratelli Mususlmani.

Il piano sarà attuato se il presidente Morsi e l'opposizione non troveranno un'intesa. Il progetto prevede anche modifiche alla Costituzione entro pochi mesi, seguite da elezioni presidenziali anticipate. I militari, che non hanno chiarito come intendono procedere nell'eventualità che Morsi non ceda i suoi poteri, prevedono di affidare la gestione del governo transitorio ad un consiglio ad interim. Tra le figure di capo dello Stato provvisorio i militari hanno fatto il nome del nuovo presidente della Corte Costituzionale, Adli Mansour. I gruppi dell'opposizione egiziana hanno invece scelto Mohamed el-Baradei. Il Fronte 30 Giugno (che raccoglie vari gruppi tra cui Tamarood) ha annunciato di aver indicato l'ex capo dell'Aiea come "voce per i negoziati".

I manifestanti nelle piazze - I leader dell'opposizione avevano promesso "disobbedienza civile" se Morsi non si fosse dimesso entro martedì. In piazza Tahrir si sono riunite un milione di persone nel primo pomeriggio. L'azione dei dimostranti è iniziata con il blocco dell'accesso alle sedi di dodici dei 27 governatorati in Egitto. I manifestanti in varie località fra le quali Alessandria, Luxor e Suez chiedono "governatori lontani dai giochi politici". Anche il palazzo di al-Qubba, sede al Cairo di uffici della presidenza egiziana, sono stati bloccati. "Il palazzo resterà chiuso su ordine dei rivoluzionari fin quando non arriverà un nuovo presidente", si legge in uno striscione esposto.

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