Usa, Obama firma tagli per 85 miliardi di dollari

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Dopo il mancato accordo con l'opposizione, il presidente americano dà il via libera alla revisione automatica della spesa. E attacca i conservatori: "L'unica cosa che hanno proposto è rimpiazzare tagli arbitrari con tagli ancora peggiori"

Barack Obama ha firmato l'ordine per i tagli automatici alla spesa federale da 85 miliardi di dollari, pari a 65 miliardi di euro, dopo che non è stato raggiunto un accordo con i repubblicani sulla revisione della spesa.
Il presidente americano si è rammaricato di questa impasse sottolineando che i tagli, già entrati in vigore, "sono stupidi e non necessari e avranno un effetto domino sull'economia, causando la perdita di 750.000 posti di lavoro".
Il "sequester", come vengono chiamati questi tagli lineari, potrebbe imporre una brusca frenata della ripresa, anche alla luce del crollo dei redditi del 3,6% registrato a febbraio, la flessione maggiore dal 1993.

L'attacco di Obama - In una conferenza stampa dopo l'ennesima riunione tra i leader del Congresso conclusasi senza esito, Obama ha attaccato il Grand Old Party, contrario a qualsiasi aumento delle tasse anche per i più abbienti e interessati solo a una riduzione della spesa pubblica: "Con loro non è facile un accordo. L'unica cosa che hanno proposto è rimpiazzare tagli arbitrari con tagli arbitrari ancora peggiori".
"Le riduzioni del deficit e del debito da sole non sono una politica economica. Io voglio essere sicuro che si parli anche di crescita", ha insistito.
Con i tagli entrati in vigore trema soprattutto il Pentagono che vede ridotto dell'8% fino a settembre, in un'incertezza che "mette a rischio la nostra capacità di condurre efficacemente tutte le nostre missioni", come ha osservato il nuovo capo del Pentagono Chuck Hagel.

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