Elezioni, ecco come hanno votato gli italiani all'estero

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Solo il 32% dei connazionali residenti fuori dai confini ha restituito il plico elettorale. Il partito che ha raccolto il maggior numero di preferenze è il Pd, seguito dalla lista Monti. Boom di Grillo in Islanda, mentre il Pdl domina nell'est Europa

Affluenza bassa e tante sorprese nel voto degli italiani residenti all'estero. I nostri connazionali iscritti alle liste elettorali erano 3.494.687 per la Camera e 3.149.501 per il Senato. A questi vanno aggiunti circa 11 mila cittadini temporaneamente fuori dal paese, a cui la legge consente di votare dall'estero (militari, dipendenti delle Amministrazioni centrali dello Stato e docenti universitari).

Degli oltre 3 milioni di plichi inviati dalle Ambasciate ne sono tornati indietro il 32,11%, mentre cinque anni fa l'affluenza raggiunse il 40%. Nella circoscrizione Estero, che elegge 12 deputati e 6 senatori, hanno dunque espresso il loro voto circa un milione di italiani. La Farnesina ha reso noto che non è stato possibile recapitare per irraggiungibilità dei destinatari l'11,38% dei plichi inviati. Sono state oltre 1000 le unità di personale, in 204 tra Ambasciate e Consolati operativi nel mondo.

America del Nord e Centrale - I risultati del voto premiano il Pd come partito più votato, sia alla Camera che al Senato, con circa il 30% dei consensi. In entrambi i casi, il secondo gradino è della lista Monti che si attesta al 20%. Staccati Pdl (15%), Movimento associativo italiani all'estero (13%) e Movimento 5 stelle (intorno al 10%). Per motivi di semplicità, la circoscrizione Estero è divisa in 4 sottosezioni geografiche. In America settentrionale e centrale, il Pd raccoglie il 32-33% e Monti il 27-28%. Entrambi riescono a eleggere un deputato alla Camera. Nel dettaglio, il partito di Bersani ha conquistato Usa e Canada, mentre Monti trionfa in Messico e in altri Paesi dell'America centrale.

America del Sud - Scenario molto diverso in Sudamerica, continente nel quale risiedono circa un milione di italiani chiamati alle urne (anche se solo un terzo di loro ha espresso il proprio voto). Il partito più votato in questo caso risulta il Movimento associativo italiani all'estero che tocca il 40% di preferenze e manda due deputati a Montecitorio e un eletto a Palazzo Madama. In Argentina raccoglie 78 mila voti mentre in Ecuador prende il 58%. Bene anche il Pd che ottiene un onorevole e un senatore. I democratici si possono consolare con l'ottimo risultato in Brasile, con 30 mila preferenze incamerate.

Asia, Africa e Oceania - I tre continenti risultano in una sola macrocircoscrizione. Qui è il Pd a vincere, con il 33% sia alla Camera che al Senato, che vale un eletto in ciascun ramo del Parlamento. Bersani fa breccia tra i connazionali del Nordafrica, mentre Mario Monti conquista alcuni paradisi come Kenya, Maldive e Mauritius. In Medio oriente si afferma il Pdl. Berlusconi vince sia in Israele (46%) che in Cisgiordania (41%). Da segnalare la vittoria dei grillini in diversi Stati della penisola arabica: i cinque stelle la spuntano in Qatar, Kuwait e Oman. In Asia, il Pd si aggiudica i voti degli italiani in India, Afghanistan e Iran, mentre Monti è il più votato in Cina. Il Sol Levante, invece, si inchina a Grillo: il Giappone è del Movimento 5 stelle.

I paesi europei - La quarta circoscrizione estera è l'Europa: anche qui il più votato è il Pd, che elegge 2 deputati e un senatore. Bersani spopola in Russia e nei paesi scandinavi. Vince in Spagna (ma solo al Senato), Portogallo e Regno Unito. I democratici hanno la maggioranza relativa anche in tutti i paesi balcanici tranne l'Albania. Bene anche Monti che in Europa si stabilizza tra il 27 e il 29%. Il Professore è il più votato in Germania e Francia. Si aggiudica inoltre la Camera in Spagna e il Senato in Albania. Questi risultati si traducono in un senatore e un deputato eletti. Il Pdl si difende bene nei paesi dell'est Europa risultando il partito più votato in Ucraina, Bielorussia, Romania e Moldova. Significa un candidato portato a Montecitorio. Beppe Grillo sorprende anche all'estero: il suo partito elegge un onorevole ed è leader in Islanda, Irlanda, Estonia, Polonia e Lituania.

Italiani isolati - All'estremo opposto, i paesi in cui la presenza italiana è quasi inesistente. Il ministero degli Esteri, nel suo sito, comunicando tutte le cifre di queste elezioni, ha fatto sapere che nell'isola di Saint Kitts e Nevis (nei Caraibi) ci sono due nostri concittadini. Solo uno di loro ha votato. In Guyana sono tornati in Ambasciata due plichi elettorali su tre, così come nell'isola pacifica di Palau. Due italiani al voto anche a Tonga e uno a Samoa. Ma nel sito del Viminale ancora non c'è traccia di questi elettori e delle loro preferenze.

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