Nelle presidenziali sull'isola del Mediterraneo ha vinto al ballottaggio il leader di Unione Democratica, favorevole alle misure di austerity richieste dall'Unione europea per uscire dalla crisi. Sconfitto Stavros Malas
Le presidenziali cipriote, di fatto un referendum sull'accettare o meno le misure di austerity richieste dall'Ue per salvare Nicosia dalla bancarotta, hanno visto la vittoria del leader conservatore Nikos Anastasiadis, sostenitore del piano di salvataggio da 17 miliardi di euro. Anastadies, 66 anni, avvocato, ha vinto al ballottaggio con 57,5%.
Il rivale di sinistra, sostenuto dal partito comunista Akel, Stavros Malas, contrario alla stretta imposta dall'Ue, si sarebbe fermato al 42,3%. Il neo presidente dovra' ora tirare fuori il Paese dalla secche della peggiore crisi economica che Cipro, nell'Eurozona dal giugno 2012, abbia mai affrontato. Di fatto un Paese sull'orlo della bancarotta.
Sullo sfondo la difficile situazione economia: l'Ue ha predetto un contrazione del Pil del 3,5% per il 2013 dopo un calo del 2,3 lo scorso anno, e prevede che la recessione continui fino al 2016.
Il rivale di sinistra, sostenuto dal partito comunista Akel, Stavros Malas, contrario alla stretta imposta dall'Ue, si sarebbe fermato al 42,3%. Il neo presidente dovra' ora tirare fuori il Paese dalla secche della peggiore crisi economica che Cipro, nell'Eurozona dal giugno 2012, abbia mai affrontato. Di fatto un Paese sull'orlo della bancarotta.
Sullo sfondo la difficile situazione economia: l'Ue ha predetto un contrazione del Pil del 3,5% per il 2013 dopo un calo del 2,3 lo scorso anno, e prevede che la recessione continui fino al 2016.