L’addio storico di Benedetto XVI: “Sento la fatica dell’età”

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All’indomani delle dimissioni del Papa sui giornali commenti e analisi di una scelta annunciata a sorpresa. Navarro Valls: “La forza d’animo di decidere da solo”. Napolitano: “Questi sette anni nel momento più difficile". LA RASSEGNA STAMPA

“L’umiltà di Pietro”. “La rivoluzione di Benedetto”. “Il Papa lascia. Addio storico”. All’indomani dell’annuncio del Papa di lasciare il Pontificato il 28 febbraio, sui giornali ampio spazio è dedicato ai commenti e alle analisi di una scelta storica.
“Siamo sorpresi e scossi. Siamo commossi. Ed è naturale. Anche se i libri di storia dicono altro, è la prima volta, a memoria di uomo e cristiano, che un Papa si dimette. E senza dubbio è la prima volta che il mondo può ascoltare in diretta questo annuncio nell’antico idioma della Chiesa”. Inizia così l’editoriale firmato dal direttore dell’Avvenire Marco Tarquinio dal titolo “Tutto ci è dato”. “L’irruzione della modernità in un’istituzione vecchia di due millenni avviene all’improvviso, con il coraggio dell’umiltà nel gesto solitario dell’anziano pontefice che rinuncia al potere del vicario di Cristo e a tutti i suoi simboli, confessando la sua fragilità davanti al peso delle responsabilità, divenuto intollerabile per le sue forze in rapido declino” scrive il direttore di Repubblica Ezio Mauro in un editoriale dal titolo “L’irruzione della modernità”. Sempre su Repubblica Joaquin Navarro Valls, portavoce di Giovanni Paolo II e all' inizio anche di Ratzinger ricostruisce la portata storica della giornata di ieri.

Intervistato anche da la Stampa e dal Corriere della Sera, Navarro Valls definisce le dimissioni del Papa come un gesto di “assoluto coraggio”. E aggiunge: "Benedetto XVI ha avuto la forza d'animo di decidere da solo quando scendere dal soglio di Pietro". Per Navarro Valls, la decisione di Ratzinger non è maturata in seguito a "scandali oppure a contrapposizioni nella Chiesa universale quanto piuttosto ad un proposito maturato dal suo giudizio". "Da Papa affronta problemi gravi - dice al Corriere della Sera - uno dietro l'altro, quasi senza tregua. Ma ecco che le forze si affievoliscono e quell'uomo compie la sua scelta. Mi manterrei su questa linea di interpretazione, senza andare a cercare oscuri motivi".

In un'intervista a la Repubblica il fratello del Papa padre Georg Ratzinger confessa: "Vedevo da tempo che ormai non bastavano più ne' le sue forze, ne' la convinzione di andare avanti". E aggiunge: "Lo sapevo da tempo, ne avevamo parlato, io e mio fratello il Santo Padre. E' un grande gesto d'umiltà cristiana, ricorda a tutti come siamo tutti piccoli e mortali".

Tanti anche i commenti che continuano ad arrivare dal mondo politico. In un’intervista a il Messaggero, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sottolinea: "Io mi trovo al vertice delle istituzioni della Repubblica italiana in un momento molto, molto difficile. E' necessario far prevalere in qualsiasi contesto delle forti motivazioni di serenità, di pace, di moderazione. Ecco, io sento molto questa mia missione di moderatore: e cosa dire della analoga missione che spetta al Pontefice?". Il capo dello Stato sottolinea che "una delle esperienze più belle" che hanno caratterizzato il suo settennato "è stato proprio il rapporto con Benedetto XVI", col quale ha scoperto "significative affinità"' e "vissuto un sentimento di grande e reciproco rispetto". "Ma c'è di più - scrive Napolitano, - qualcosa che ha toccato le nostre corde umane, e io per questo gli sono molto grato: abbiamo cioè trascorso insieme momenti caratterizzati da tanta semplice umanità. Ci siamo sentiti in un certo senso vicini, anche perché chiamati a governare delle realtà incomparabili, ma entrambe complesse. Il Papa naturalmente, oltre a essere un 'capo di Stato', è anche e soprattutto guida della Chiesa universale".

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