Mali, Hollande: "Pronti a inviare più truppe"
MondoContinuano i raid aerei francesi contro i ribelli fondamentalisti islamici nella capitale Bamako. E prosegue il progetto di dispiegare soldati africani. Onu: 144mila rifugiati e 230mila sfollati dal 2012
La Francia è pronta ad inviare più truppe in Mali dove i suoi caccia hanno condotto nella notte tra il 14 e 15 gennaio raid contro una cittadina occupata dagli islamisti. "Per il momento abbiamo 750 uomini, ma questo numero sarà aumentato", ha detto il presidente francese Francois Hollande, parlando a margine della sua visita a Dubai.
Hollande ha poi confermato gli attacchi aerei contro Diabaly, la cittadina a 400 chilometri dalla capitale Bamako occupata lunedì 14 gennaio dai ribelli dopo che erano stati costretti a lasciare la cittadina centrale di Konna. "L'obiettivo è di costringerli a ritirarsi", ha spiegato il presidente francese sottolineando che si esercita la "massima attenzione" per evitare vittime tra la popolazione civile.
Francia e l'intervento in Mali - La missione francese in Mali è iniziata cinque giorni fa, dietro la richiesta di aiuto del governo di Bamako di fronte all'avanzata verso sud delle forze islamiste che lo scorso anno hanno occupato il nord del paese. Al momento la Francia è l'unico paese intervenuto, mentre Belgio e Danimarca si sono impegnate ad inviare aerei di trasporto per supporto logistico e Londra ha inviato già due aerei con la stessa funzione. Hollande si è detto "fiducioso" del fatto che le forze francesi e maliane riescano a bloccare l'avanzata degli islamisti, mentre sarà necessaria ancora "almeno una settimana" perché l'Unione Africana possa schierare il suo contingente.
144mila sfollati dal 2012 - L'Onu, intanto, diffonde i dati su sfollati e rifugiati. Numeri allarmanti, che rendono le proporzioni della situazione in Mali dove i combattimenti hanno provocato nuovi spostamenti della popolazione, sia all'interno del Paese che verso i Paesi vicini, hanno affermato oggi le Nazioni Unite.
Il numero totale di sfollati interni è salito a quasi 230 mila, circa 30 mila in più rispetto al dato stimato prima dell'intervento militare, ha detto il portavoce dell'Ufficio per gli affari umanitari (Ocha) Jens Laerke. I rifugiati nei Paesi vicini sono 144 mila, di cui 54 mila in Mauritania, 50 mila in Niger e quasi 39 mila in Burkina Faso.
"Secondo le ultime stime, gli sfollati al 14 gennaio erano 228.918. Prima dell'intervento militare francese, il dato era di 198.588", ha detto Laerke. Il Mali aveva registrato una prima ondata di spostamenti di popolazione cominciata dopo il colpo di stato del marzo 2012 e la successiva occupazione del Nord da gruppi armati.
Hollande ha poi confermato gli attacchi aerei contro Diabaly, la cittadina a 400 chilometri dalla capitale Bamako occupata lunedì 14 gennaio dai ribelli dopo che erano stati costretti a lasciare la cittadina centrale di Konna. "L'obiettivo è di costringerli a ritirarsi", ha spiegato il presidente francese sottolineando che si esercita la "massima attenzione" per evitare vittime tra la popolazione civile.
Francia e l'intervento in Mali - La missione francese in Mali è iniziata cinque giorni fa, dietro la richiesta di aiuto del governo di Bamako di fronte all'avanzata verso sud delle forze islamiste che lo scorso anno hanno occupato il nord del paese. Al momento la Francia è l'unico paese intervenuto, mentre Belgio e Danimarca si sono impegnate ad inviare aerei di trasporto per supporto logistico e Londra ha inviato già due aerei con la stessa funzione. Hollande si è detto "fiducioso" del fatto che le forze francesi e maliane riescano a bloccare l'avanzata degli islamisti, mentre sarà necessaria ancora "almeno una settimana" perché l'Unione Africana possa schierare il suo contingente.
144mila sfollati dal 2012 - L'Onu, intanto, diffonde i dati su sfollati e rifugiati. Numeri allarmanti, che rendono le proporzioni della situazione in Mali dove i combattimenti hanno provocato nuovi spostamenti della popolazione, sia all'interno del Paese che verso i Paesi vicini, hanno affermato oggi le Nazioni Unite.
Il numero totale di sfollati interni è salito a quasi 230 mila, circa 30 mila in più rispetto al dato stimato prima dell'intervento militare, ha detto il portavoce dell'Ufficio per gli affari umanitari (Ocha) Jens Laerke. I rifugiati nei Paesi vicini sono 144 mila, di cui 54 mila in Mauritania, 50 mila in Niger e quasi 39 mila in Burkina Faso.
"Secondo le ultime stime, gli sfollati al 14 gennaio erano 228.918. Prima dell'intervento militare francese, il dato era di 198.588", ha detto Laerke. Il Mali aveva registrato una prima ondata di spostamenti di popolazione cominciata dopo il colpo di stato del marzo 2012 e la successiva occupazione del Nord da gruppi armati.