Usa, accordo sul fiscal cliff. Obama: "Ancora molto da fare"

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Il presidente americano Barack Obama (Getty)

Raggiunta in extremis l’intesa tra Casa Bianca e repubblicani per evitare il “baratro fiscale”, l’aumento delle tasse per il 98% degli americani e i tagli alla spesa pubblica. Ma resta l'incognita del voto finale alla Camera

Allo scoccare della mezzanotte dell'1 gennaio, Washington ha brindato al nuovo anno e all'accordo raggiunto tra Casa Bianca e repubblicani al Senato per risparmiare all'America di cadere nel “fiscal cliff”, il cosiddetto baratro fiscale dell'immediato aumento delle tasse per il 98% degli americani e dei tagli indiscriminati alla spesa pubblica in grado di assestare un duro colpo all'economia degli Stati Uniti. Aumenti che sarebbero scattati proprio con il nuovo anno. Ma restano ancora numerosi dettagli da definire, e fino a quando la Camera non darà il via libera definitivo non si potrà considerare definitivamente scongiurato il rischio di uno stallo. Anche perché i repubblicani hanno annunciato ulteriori reazioni e contromosse.
Il presidente americano Barack Obama, dopo l'accordo, ha detto: “C'è ancora molto lavoro da fare per ridurre il debito americano e l'accordo raggiunto assicura che la riduzione del deficit comprenderà tagli alla spesa ed aumento delle tasse per gli americani più benestanti".

Tasse per chi guadagna più di 450 mila dollari - Il testo, finalizzato dal vicepresidente Joe Biden e dal leader della minoranza repubblicana al Senato Mitch McConnell, prevede l'aumento delle tasse a chi guadagna oltre 450 mila dollari l'anno e rinvia di due mesi i tagli alla spesa pubblica: è stato preparato per essere sottoposto sul fil di lana al voto del Senato durante la notte (dove è stato già approvato), e nel corso della giornata dovrebbe poi approdare anche alla Camera dei Rappresentanti, dove rischia però di incontrare ancora ostacoli. 

Proroga dei benefici per i disoccupati
- L'intesa, secondo fonti del Congresso, prevede tra le altre  misure la proroga di un anno dei benefici legati all'indennità di disoccupazione; il mantenimento delle aliquote dell'attuale minimum tax; l'estensione per cinque anni dei crediti di imposta anche per l'infanzia e i mutui degli studenti per il college; l'innalzamento dal 35% al 40% della tassa di successione; un'aliquota al 23,8% delle tasse sui dividendi e i capital gains per le famiglie più ricche.

Obama: "Ma il problema sarà risolto gradualmente" - Si tratta di un accordo che lascia aperte diverse questioni, come del resto ha affermato il presidente Barack Obama annunciando che l'intesa per evitare l'aumento delle tasse generalizzato era ormai "in vista", anche se "il problema del fiscal cliff sarà risolto gradualmente". "Se i repubblicani pensano che il lavoro per ridurre il deficit sia solo quello di tagliare la spesa dovranno cambiare idea", ha affermato Obama. Parole che hanno irritato diversi parlamentari repubblicani.

L'accelerazione negli ultimi giorni - L'accelerazione nelle trattative si è avuta sin da due giorni fa, quando è sceso in campo Biden al posto del leader della maggioranza democratica al Senato Harry Reid, i cui colloqui con il collega repubblicano Mitch McConnell avevano raggiunto un punto morto.
In una intervista televisiva, Obama aveva ammonito ancora una volta che "senza un'intesa ci sarà una reazione negativa dei mercati". Ma poi, subito dopo il suo annuncio sull'accordo ormai "in vista", Wall Street ha registrato un'accelerazione, chiudendo poi la seduta in netto rialzo.

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