Mancanza di leadership e problemi sistemici all'interno del Dipartimento di Stato. Queste le conclusioni di un rapporto indipendente sull'assalto al consolato Usa in Libia dell'11 settembre scorso, costato la vita all'ambasciatore Stevens
Una sicurezza "molto inadeguata" al consolato di Bengasi, dovuta a una mancanza di leadership e a problemi sistemici all'interno del Dipartimento di Stato. I risultati dell'indagine indipendente sugli attacchi dell'11 settembre scorso in Libia, costati la vita all'ambasciatore Christopher Stevens, puntano il dito contro il Dipartimento guidato da Hillary Clinton, accusato di aver anche ignorato le richieste dell'ambasciata di Tripoli per una maggiore protezione e un miglioramento della sicurezza della missione diplomatica. Lo riferisce il New York Times, dopo che i risultati dell'inchiesta sono stati comunicati al Congresso (qui il documento). Il segretario di Stato Hillary Clinton ha promesso, in una lettera inviata al Congresso, di seguire tutte e 29 le raccomandazioni del rapporto, cinque delle quali non sono state rese note perché coperte da segreto.
Fuori dal consolato non c'era nessuna protesta - Il rapporto si spinge anche oltre: contraddicendo le informazioni diffuse inizialmente, afferma che non c'era alcuna protesta fuori dal consolato e che la responsabilità dell'incidente è solo dei terroristi che hanno attaccato la missione. Il rapporto ha rinvenuto "problemi seri e sistemici" afferma il segretario di Stato Hillary Clinton in una lettera al Congresso, nella quale assicura azioni per correggere la situazione, incluso l'invio di centinaia di Marines supplementari per rafforzare la sicurezza della diplomazia americana oltreoceano. Clinton accetta tutte le 29 raccomandazioni contenute nelle conclusioni dell'indagine e ordina che queste siano attuate "rapidamente e interamente".
Il Dipartimento di Stato ha già provveduto a chiedere al Congresso il trasferimento di 1,3 miliardi di dollari di fondi inizialmente destinati all'Iraq, inclusi 533 milioni per rafforzare la sicurezza.
Sicurezza inadeguata - Il rapporto dell'Accountability Review Board critica il Dipartimento di Stato su più punti, dalla mancanza di personale di sicurezza specializzato all'essersi affidato a sicurezza locale non testata per la protezione del consolato. Ma anche per aver atteso segnali specifici di imminente attacco per agire invece di adattare le procedure di sicurezza e i protocolli al deteriorarsi della situazione. "Fallimenti sistemici e la mancanza di leadership e management a livello senior fra due divisioni del Dipartimento di Stato si sono tradotti in una sicurezza molto inadeguata per Bengasi per gestire l'attacco" si legge nel rapporto riportato dalla stampa americana.
Le due divisioni del Dipartimento di Stato sotto accusa sono il Bureau per la sicurezza diplomatica e il Bureau degli affari del vicino oriente, fra i quali sembra esserci una mancanza di cooperazione e confusione su a chi spettasse la protezione di Bengasi. Nonostante i problemi rinvenuti, il rapporto stabilisce che nessun americano ha ignorato o violato i propri obblighi e, quindi, che non c'è bisogno - come si legge nelle raccomandazioni - dell'avvio di azioni disciplinari.
Fuori dal consolato non c'era nessuna protesta - Il rapporto si spinge anche oltre: contraddicendo le informazioni diffuse inizialmente, afferma che non c'era alcuna protesta fuori dal consolato e che la responsabilità dell'incidente è solo dei terroristi che hanno attaccato la missione. Il rapporto ha rinvenuto "problemi seri e sistemici" afferma il segretario di Stato Hillary Clinton in una lettera al Congresso, nella quale assicura azioni per correggere la situazione, incluso l'invio di centinaia di Marines supplementari per rafforzare la sicurezza della diplomazia americana oltreoceano. Clinton accetta tutte le 29 raccomandazioni contenute nelle conclusioni dell'indagine e ordina che queste siano attuate "rapidamente e interamente".
Il Dipartimento di Stato ha già provveduto a chiedere al Congresso il trasferimento di 1,3 miliardi di dollari di fondi inizialmente destinati all'Iraq, inclusi 533 milioni per rafforzare la sicurezza.
Sicurezza inadeguata - Il rapporto dell'Accountability Review Board critica il Dipartimento di Stato su più punti, dalla mancanza di personale di sicurezza specializzato all'essersi affidato a sicurezza locale non testata per la protezione del consolato. Ma anche per aver atteso segnali specifici di imminente attacco per agire invece di adattare le procedure di sicurezza e i protocolli al deteriorarsi della situazione. "Fallimenti sistemici e la mancanza di leadership e management a livello senior fra due divisioni del Dipartimento di Stato si sono tradotti in una sicurezza molto inadeguata per Bengasi per gestire l'attacco" si legge nel rapporto riportato dalla stampa americana.
Le due divisioni del Dipartimento di Stato sotto accusa sono il Bureau per la sicurezza diplomatica e il Bureau degli affari del vicino oriente, fra i quali sembra esserci una mancanza di cooperazione e confusione su a chi spettasse la protezione di Bengasi. Nonostante i problemi rinvenuti, il rapporto stabilisce che nessun americano ha ignorato o violato i propri obblighi e, quindi, che non c'è bisogno - come si legge nelle raccomandazioni - dell'avvio di azioni disciplinari.