Martedì gli Stati Uniti sceglieranno il presidente per i prossimo 4 anni. Secondo i sondaggi i due candidati sono alla pari, ma in alcuni stati chiave l'attuale inquilino della Casa Bianca sarebbe in vantaggio. LO SPECIALE
Ultime fiammate della campagna elettorale americana che vede fronteggiarsi il presidente in carica Barack Obama e il suo sfidante repubblicano Mitt Romney. Secondo il più recente sondaggio effettuato da Rasmussen i due contendenti sarebbero praticamente alla pari, entrambi al 49% nelle preferenze degli elettori. Stando invece all'ultimo rivelamento di NbcNews Wall Street Journal il presidente in carica sarebbe in leggero vantaggio (48% contro il 47%) rispetto al suo sfidante (qui la media realizzata dal sito Real Clear Politics tra tutti i sondaggi effettuati). Buone notizie per Obama anche dalla rivelazione Ipsos/Reuters che lo vede in vantaggio di due punti in Florida e Colorado (48%-46%) mentre in Virginia il presidente è avanti di un punto, 47% contro il 46% dello sfidante Mitt Romney. Dati da prendere con le molle, però, visto che il margine di errore è del 3%. A pochi giorni da voto, però, l'unica certezza è l'assoluta incertezza sul risultato finale. E così i due candidati sfruttano gli ultimi momenti per cercare di convincere gli indecisi.
Obama seguirà il voto a Chigaco, Romney a Boston - Obama toccherà otto Stati in tre giorni, praticamente tutti gli Stati in bilico, compresa la Florida. Poi alla vigilia delle elezioni si ricongiungerà in Iowa, a Des Moines, con la First Lady Michelle - anche lei impegnata nel rush finale della sua campagna elettorale sia in Ohio che in Florida - e insieme andranno a Chicago dove c'è il quartier generale del presidente americano da dove seguiranno l'andamento del voto. Mentre i Romney saranno nella loro roccaforte di Boston.
Obama conta sull'effetto Sandy - Il presidente appare tranquillo, e nel suo staff ostentano sicurezza, confidando sia in quello che oramai è stato definito 'effetto Sandy' sia negli ultimi dati sulla disoccupazione che - seppur lontana da quel 5,2% promesso nel 2008 da Obama - resta sotto la soglia psicologica dell'8%. Anche se i democratici sanno che nessuno - tranne Ronald Reagan - è mai riuscito a vincere con un tasso sopra il 7%.
Romney punta sul lavoro - Romney - in giro per Pennsylvania, New Hampshire ed Iowa - lo sa, e in queste ore batte proprio su questo tasto: Obama non sa creare posti di lavoro e si rischia una nuova recessione. Mentre lui promette ben 12 milioni di posti di lavoro nei prossimi quattro anni. Si rende conto che in Ohio sta perdendo la partita - anche dopo la polemica sul presunto trasferimento della Jeep in Cina - e punta a raccogliere più consensi possibile in tutti gli altri 'swing state': "Il New Hampshire mi ha dato la nomination repubblicana e il New Hamspire mi darà la Casa Bianca", ha detto intervenendo davanti ai supporter di questo Stato.
25 milioni di americani hanno già votati - Intanto sono già 25 milioni gli americani che in 34 Stati e nel District of Columbia (dove si trova la capitale federale Washington) hanno espresso il loro voto - per posta o recandosi ai seggi - grazie all'early voting. Per quel che riguarda i due Stati chiave per la vittoria finale - secondo gli ultimi dati ufficiali - in Florida (dove in queste ore si registrano lunghissime code davanti a molti seggi) hanno già espresso il loro voto 3,5 milioni di elettori, di cui il 43% di elettori registrati tra i democratici e il 37% tra i repubblicani. In Ohio hanno già votato 1,3 milioni di persone, di cui il 29% elettori democratici e il 23% repubblicani.
Obama seguirà il voto a Chigaco, Romney a Boston - Obama toccherà otto Stati in tre giorni, praticamente tutti gli Stati in bilico, compresa la Florida. Poi alla vigilia delle elezioni si ricongiungerà in Iowa, a Des Moines, con la First Lady Michelle - anche lei impegnata nel rush finale della sua campagna elettorale sia in Ohio che in Florida - e insieme andranno a Chicago dove c'è il quartier generale del presidente americano da dove seguiranno l'andamento del voto. Mentre i Romney saranno nella loro roccaforte di Boston.
Obama conta sull'effetto Sandy - Il presidente appare tranquillo, e nel suo staff ostentano sicurezza, confidando sia in quello che oramai è stato definito 'effetto Sandy' sia negli ultimi dati sulla disoccupazione che - seppur lontana da quel 5,2% promesso nel 2008 da Obama - resta sotto la soglia psicologica dell'8%. Anche se i democratici sanno che nessuno - tranne Ronald Reagan - è mai riuscito a vincere con un tasso sopra il 7%.
Romney punta sul lavoro - Romney - in giro per Pennsylvania, New Hampshire ed Iowa - lo sa, e in queste ore batte proprio su questo tasto: Obama non sa creare posti di lavoro e si rischia una nuova recessione. Mentre lui promette ben 12 milioni di posti di lavoro nei prossimi quattro anni. Si rende conto che in Ohio sta perdendo la partita - anche dopo la polemica sul presunto trasferimento della Jeep in Cina - e punta a raccogliere più consensi possibile in tutti gli altri 'swing state': "Il New Hampshire mi ha dato la nomination repubblicana e il New Hamspire mi darà la Casa Bianca", ha detto intervenendo davanti ai supporter di questo Stato.
25 milioni di americani hanno già votati - Intanto sono già 25 milioni gli americani che in 34 Stati e nel District of Columbia (dove si trova la capitale federale Washington) hanno espresso il loro voto - per posta o recandosi ai seggi - grazie all'early voting. Per quel che riguarda i due Stati chiave per la vittoria finale - secondo gli ultimi dati ufficiali - in Florida (dove in queste ore si registrano lunghissime code davanti a molti seggi) hanno già espresso il loro voto 3,5 milioni di elettori, di cui il 43% di elettori registrati tra i democratici e il 37% tra i repubblicani. In Ohio hanno già votato 1,3 milioni di persone, di cui il 29% elettori democratici e il 23% repubblicani.