India, slitta ancora il processo ai marò. Terzi: “Allibiti”

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I due marò italiani durante un trasferimento (Getty)

Il giudice di Kollam ha rinviato all’8 novembre l’inizio del dibattimento a carico dei due militari italiani. Il ministro degli Esteri: “Sconcertante che uno Stato di diritto non riesca a esprimere un giudizio in tempi rapidi”

Il processo di primo grado che vede imputati a Kollam, in Kerala, i marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone è stato rinviato nuovamente, come era prevedibile, all'8 novembre. “Siamo allibiti e sconcertati”, ha commentato il ministro degli Esteri italiano, Giulio Terzi.
I due militari erano stati arrestati a marzo nel sud dell'India (e liberati su cauzione dopo 104 giorni) con l'accusa di aver ucciso due uomini del peschereccio St. Antony in navigazione mercoledì 15 febbraio nel Mar Arabico
Dopo aver ascoltato brevemente gli avvocati delle parti, il giudice P.D. Rajan ha convenuto che nell'imminenza di una sentenza della Corte Suprema di New Delhi sul fondo della questione, il dibattimento a Kollam non può cominciare.
Lo scorso 4 settembre il giudice Altamas Kabir ed il collega J.Chelameswar, componenti della seconda sezione del massimo organo giudiziario di New Delhi, avevano ufficialmente chiuso il processo annunciando il suo passaggio a sentenza. Questa, però, non è stata ancora emessa perché nel frattempo il giudice Kabir ha assunto la responsabilità di presidente della Corte Suprema indiana.

La reazione del ministro degli esteri Giulio Terzi è stata netta: "Allibiti e sconcertati" per la questione dei marò, per il fatto che uno "Stato di diritto come l'India non riesca a esprimere con coraggio un giudizio in tempi rapidi che riporti a casa i nostri marò”.
Con una sentenza negativa  dell'Alta Corte indiana sulla vicenda dei due marò trattenuti in  India, l'Italia avvierà "tutta una serie di azioni a livello  internazionale perché si aprirebbe anche sul piano legale una controversia tra Stati", ha poi aggiunto il titolare della Farnesina di fronte alle commissioni riunite Affari Esteri e  Difesa di Camera e Senato. "Ma non voglio neanche immaginare che  questo debba avvenire", ha concluso Terzi.

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