Intervista alla blogger cubana arrestata mentre stava raggiungendo Bayamo per seguire un processo e rilasciata dopo 30 ore: “Hanno tentato di spogliarmi, ma io mi sono rifiutata. E’ stato il momento più violento della mia detenzione”. ASCOLTA L'AUDIO
“Tre donne hanno tentato di denudarmi, è stato il momento più violento della mia detenzione”. Yoani Sanchez, la blogger cubana arrestata e rilasciata dopo 30 ore, racconta a SkyTG24 la sua esperienza. Sanchez, nota per le sue posizioni critiche contro il regime castrista (qui il suo blog), era stata arrestata mentre si stava recando a Bayamo per assistere al processo contro Angel Carromero, esponente del Pp spagnolo coinvolto nell'incidente automobilistico in cui rimase ucciso il dissidente cubano Oswaldo Pay.
“Mi hanno fatto entrare in una cella senza finastre e mi hanno detto che dovevo spogliarmi. Io mi sono rifiutata e ho detto che non mi sarei tolti i vestiti. A quel punto loro hanno cominciato a immobilizzarmi con la forza sul pavimento”.
“Prima mi hanno tenuta in una cella piccolissima senza finestre – prosegue Yoani Sanchez nel suo racconto - più o meno dalle 5 del pomeriggio fino a mezzanotte, dopodiché mi hanno spostato in un ambiente più grande. Era sempre una cella, con sbarre alla porta, ma un po’ più grande. Io mi sono rifiutata di usare il letto e le altre cose. Mi sono ranicchiata in un angolo dove ho tentato di addormentarmi per la notte”.
“Mi hanno fatto entrare in una cella senza finastre e mi hanno detto che dovevo spogliarmi. Io mi sono rifiutata e ho detto che non mi sarei tolti i vestiti. A quel punto loro hanno cominciato a immobilizzarmi con la forza sul pavimento”.
“Prima mi hanno tenuta in una cella piccolissima senza finestre – prosegue Yoani Sanchez nel suo racconto - più o meno dalle 5 del pomeriggio fino a mezzanotte, dopodiché mi hanno spostato in un ambiente più grande. Era sempre una cella, con sbarre alla porta, ma un po’ più grande. Io mi sono rifiutata di usare il letto e le altre cose. Mi sono ranicchiata in un angolo dove ho tentato di addormentarmi per la notte”.