Elezioni in Bielorussia, l'Osce denuncia: "Sono falsate"
MondoL'opposizione a Lukashenko, in carica da 18 anni, ha denunciato irregolarità e l'arresto di 20 oppositori, invitando a boicottare il voto: "Fin dall'inizio non c'è stata alcuna competizione". Il governo: conquistati 109 seggi su 110 nella Camera bassa
Gli osservatori dell'Osce hanno bocciato le elezioni parlamentari in Bielorussia sostenendo che "fin dall'inizio non c'è stata alcuna competizione". Poche ore dopo che era stato reso noto che i candidati legati all'uomo forte Alexander Lukashenko hanno conquistato 109 seggi su 110 nella Camera bassa, l'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa ha ricordato che "un'elezione libera dipende dalla libertà delle persone di parlare, di organizzarsi e di candidarsi e non lo si e' visto in questa campagna elettorale".
Il coordinatore della missione dei 330 osservatori Osce, l'italiano Matteo Mecacci, ha ricordato che si trovava nella repubblica ex sovietica nel 2010, quando molti oppositori furono arrestati, "ed è triste", ha aggiunto, "che le loro voci non si siano potute udire in questa campagna". Nel rapporto preliminare si lamenta che agli osservatori non è stata data alcuna "possibilità significativa" per assistere allo spoglio e hanno ricavato un'impressione negativa dello scrutinio delle schede nei seggi controllati.
La denuncia dell'opposizione - Le forze che si oppongono a Lukashenko, al potere da 18 anni, avevano invitato a boicottare il voto e ora contestano il dato sull'affluenza del 74,2% fornito dal governo. A corroborare le accuse dell'Osce è arrivata la notizia dell'arresto di 20 giovani attivisti che facevano parte di un progetto internazionale di osservatori per vigilare sulle elezioni. Ne ha dato notizia la numero due di Vyasna (primavera), un'organizzazione per i diritti umani.
I 20 sono stati prelevati da un albergo di Minsk e portati nel quartier generale della polizia. Il programma per cui lavoravano, "L'osservazione delle elezioni, teoria e pratica", è stato lanciato nel 2007 con la collaborazione dell'Università europea di Scienze umane di Vilnius. Erano meno di 300 i candidati in lizza nelle elezioni bielorusse, di cui solo 26 appartenenti a partiti d'opposizione dopo che almeno due terzi dei candidati erano ritirati in segno di protesta.
Del resto, il Parlamento di quello che è considerato il Paese più isolato in Europa decide poco: in 4 anni sono state presentate solo tre proposte di legge di iniziativa dei deputati; il resto della legislazione è giunto dal palazzo presidenziale di quello che è considerato l'ultimo dittatore d'Europa. Cinque partiti dell'opposizione hanno già dichiarato che non riconosceranno il risultato di un voto, giudicate una farsa.
Il coordinatore della missione dei 330 osservatori Osce, l'italiano Matteo Mecacci, ha ricordato che si trovava nella repubblica ex sovietica nel 2010, quando molti oppositori furono arrestati, "ed è triste", ha aggiunto, "che le loro voci non si siano potute udire in questa campagna". Nel rapporto preliminare si lamenta che agli osservatori non è stata data alcuna "possibilità significativa" per assistere allo spoglio e hanno ricavato un'impressione negativa dello scrutinio delle schede nei seggi controllati.
La denuncia dell'opposizione - Le forze che si oppongono a Lukashenko, al potere da 18 anni, avevano invitato a boicottare il voto e ora contestano il dato sull'affluenza del 74,2% fornito dal governo. A corroborare le accuse dell'Osce è arrivata la notizia dell'arresto di 20 giovani attivisti che facevano parte di un progetto internazionale di osservatori per vigilare sulle elezioni. Ne ha dato notizia la numero due di Vyasna (primavera), un'organizzazione per i diritti umani.
I 20 sono stati prelevati da un albergo di Minsk e portati nel quartier generale della polizia. Il programma per cui lavoravano, "L'osservazione delle elezioni, teoria e pratica", è stato lanciato nel 2007 con la collaborazione dell'Università europea di Scienze umane di Vilnius. Erano meno di 300 i candidati in lizza nelle elezioni bielorusse, di cui solo 26 appartenenti a partiti d'opposizione dopo che almeno due terzi dei candidati erano ritirati in segno di protesta.
Del resto, il Parlamento di quello che è considerato il Paese più isolato in Europa decide poco: in 4 anni sono state presentate solo tre proposte di legge di iniziativa dei deputati; il resto della legislazione è giunto dal palazzo presidenziale di quello che è considerato l'ultimo dittatore d'Europa. Cinque partiti dell'opposizione hanno già dichiarato che non riconosceranno il risultato di un voto, giudicate una farsa.