Usa 2012: agli avvocati piace Obama, alle casalinghe Romney
MondoIl sito Daily Beast ha classificato le donazioni fatte in campagna elettorale dai singoli individui in base alle categorie professionali: maestri di Yoga e amministratori delegati stanno col Presidente. Imprenditori e trader di borsa con lo sfidante
di Gabriele De Palma
La corsa alla Presidenza Usa è lastricata (anche) di denaro, e da giugno il primato per la raccolta di fondi è in mano a i Repubblicani.
Anche ad agosto il fund raising di Romney si è dimostrato più efficace, raccogliendo 101 milioni di dollari contro i soli 75 milioni di Obama. La disponibilità di fondi su cui contare per avvicinarsi al meglio all’appuntamento del 6 novembre ora vede il candidato repubblicano in vantaggio di 62 milioni di dollari (186 contro i 124 di Obama).
Le fonti di finanziamento per i candidati alla Presidenza sono molteplici negli Usa: sulle donazioni fatte da singoli individui, si è concentrato nelle scorse settimane il sito di informazione Daily Beast, che ha organizzato gli aggiornatissimi dati reperibili presso la Federal Election Commission in base alle categorie professionali a cui appartengono i singoli donatori. Un bel caso di open data che ha reso possibile una profilazione del sostegno dato ai candidati. Si scoprono così curiosità sorprendenti, come la preferenza di preti e maestri di yoga per Obama, e conferme prevedibili, con le categorie sindacalizzate più vicine ai democratici e Wall Street pro Romney.
Pensionati contro casalinghe – Analizzando i dati sui finanziatori individuali raccolti per professione, la categoria più munifica è quella dei pensionati (che rappresenta il 13 per cento della popolazione Usa). Questi ultimi hanno riversato nelle tasche dei candidati più di 60 milioni di dollari, 35 dei quali a disposizione di Obama. Anche gli avvocati hanno preferito Obama (quasi 20 milioni contro gli 8 a Romney) ma molti di loro, almeno 60mila, ha dato a entrambi gli schieramenti.
Sorprende un po' vedere che gli amministratori delegati delle grandi aziende hanno premiato il presidente in carica (3milioni e 300mila contro un milione e mezzo), mentre fa meno notizia il fatto che analogamente si siano comportati gli insegnanti (più di due milioni a Obama e meno di trecentomila all'avversario), vista la politica più favorevole al welfare del democratico. Molto generose con Romney invece le casalinghe, che hanno fatto confluire nelle casse della macchina elettorale repubblicana 12 milioni e mezzo, mentre in quella democratica solo 5 milioni e 600mila. Anche gli imprenditori di altri settori dell'industria hanno preferito la destra, sostenendo la campagna con un milione di dollari (solo 274mila per Obama).
Cowboy, yoga e religione – Le categorie professionali che hanno finanziato i candidati con un importo finora inferiore al milione di dollari rivelano alcune sorprese. Se gli agricoltori country (585mila a Romney, 235mila a Obama) e gli allevatori (i cow boy hanno versato 241mila al repubblicano e 42mila al democratico) hanno prevedibilmente donato più a Romney, stupisce che i preti cattolici si siano schierati, almeno col portafoglio, con Obama, nonostante le posizioni del presidente su famiglia e vita. Insieme a loro anche i rabbini ebraici e la microcategoria degli insegnanti yoga.
A favore di Romney invece chi frequenta Wall Street, con gli operatori di Borsa che lo hanno finanziato con 223mila dollari contro i 71mila per Obama e i consulenti finanziari che donano 94mila dollari allo sfidante contro i 16mila al Presidente in carica. Diversamente la pensano medici, pompieri, assistenti di volo e cassieri, pronti a riconoscere al democratico più fondi, forse anche in considerazione della politica più filo sindacale dei democratici rispetto agli avversari.
Agnostiche si rivelano infine le categorie di medici e piccoli imprenditori che investono in parti sostanzialmente uguali tra i candidati le proprie donazioni.
Repubblicani più generosi - In totale le donazioni individuali giunte a Obama sono state 1,25milioni per una media di 210 dollari a persona; Romney conta meno finanziatori (248mila) ma assai più generosi con donazioni medie di 670 dollari. Il Presidente in carica, da questo punto di vista, può guardare perciò con soddisfazione al dato complessivo, visto che nell'urna elettorale ogni voto vale come gli altri.
Ai democratici mancano comunque 60 milioni rispetto alle previsioni e non si possono accontentare della supremazia nelle piccole donazioni. Per questo il decano delle campagne presidenziali Rahm Emanuel è stato scomodato dalla posizione onoraria di co-chairman della campagna presidenziale di Obama per occuparsi dei finanziamenti raccolti tramite i Super Pac, i comitati politici formalmente indipendenti che i Repubblicani stanno dimostrando di saper gestire meglio.
La corsa alla Presidenza Usa è lastricata (anche) di denaro, e da giugno il primato per la raccolta di fondi è in mano a i Repubblicani.
Anche ad agosto il fund raising di Romney si è dimostrato più efficace, raccogliendo 101 milioni di dollari contro i soli 75 milioni di Obama. La disponibilità di fondi su cui contare per avvicinarsi al meglio all’appuntamento del 6 novembre ora vede il candidato repubblicano in vantaggio di 62 milioni di dollari (186 contro i 124 di Obama).
Le fonti di finanziamento per i candidati alla Presidenza sono molteplici negli Usa: sulle donazioni fatte da singoli individui, si è concentrato nelle scorse settimane il sito di informazione Daily Beast, che ha organizzato gli aggiornatissimi dati reperibili presso la Federal Election Commission in base alle categorie professionali a cui appartengono i singoli donatori. Un bel caso di open data che ha reso possibile una profilazione del sostegno dato ai candidati. Si scoprono così curiosità sorprendenti, come la preferenza di preti e maestri di yoga per Obama, e conferme prevedibili, con le categorie sindacalizzate più vicine ai democratici e Wall Street pro Romney.
Pensionati contro casalinghe – Analizzando i dati sui finanziatori individuali raccolti per professione, la categoria più munifica è quella dei pensionati (che rappresenta il 13 per cento della popolazione Usa). Questi ultimi hanno riversato nelle tasche dei candidati più di 60 milioni di dollari, 35 dei quali a disposizione di Obama. Anche gli avvocati hanno preferito Obama (quasi 20 milioni contro gli 8 a Romney) ma molti di loro, almeno 60mila, ha dato a entrambi gli schieramenti.
Sorprende un po' vedere che gli amministratori delegati delle grandi aziende hanno premiato il presidente in carica (3milioni e 300mila contro un milione e mezzo), mentre fa meno notizia il fatto che analogamente si siano comportati gli insegnanti (più di due milioni a Obama e meno di trecentomila all'avversario), vista la politica più favorevole al welfare del democratico. Molto generose con Romney invece le casalinghe, che hanno fatto confluire nelle casse della macchina elettorale repubblicana 12 milioni e mezzo, mentre in quella democratica solo 5 milioni e 600mila. Anche gli imprenditori di altri settori dell'industria hanno preferito la destra, sostenendo la campagna con un milione di dollari (solo 274mila per Obama).
Cowboy, yoga e religione – Le categorie professionali che hanno finanziato i candidati con un importo finora inferiore al milione di dollari rivelano alcune sorprese. Se gli agricoltori country (585mila a Romney, 235mila a Obama) e gli allevatori (i cow boy hanno versato 241mila al repubblicano e 42mila al democratico) hanno prevedibilmente donato più a Romney, stupisce che i preti cattolici si siano schierati, almeno col portafoglio, con Obama, nonostante le posizioni del presidente su famiglia e vita. Insieme a loro anche i rabbini ebraici e la microcategoria degli insegnanti yoga.
A favore di Romney invece chi frequenta Wall Street, con gli operatori di Borsa che lo hanno finanziato con 223mila dollari contro i 71mila per Obama e i consulenti finanziari che donano 94mila dollari allo sfidante contro i 16mila al Presidente in carica. Diversamente la pensano medici, pompieri, assistenti di volo e cassieri, pronti a riconoscere al democratico più fondi, forse anche in considerazione della politica più filo sindacale dei democratici rispetto agli avversari.
Agnostiche si rivelano infine le categorie di medici e piccoli imprenditori che investono in parti sostanzialmente uguali tra i candidati le proprie donazioni.
Repubblicani più generosi - In totale le donazioni individuali giunte a Obama sono state 1,25milioni per una media di 210 dollari a persona; Romney conta meno finanziatori (248mila) ma assai più generosi con donazioni medie di 670 dollari. Il Presidente in carica, da questo punto di vista, può guardare perciò con soddisfazione al dato complessivo, visto che nell'urna elettorale ogni voto vale come gli altri.
Ai democratici mancano comunque 60 milioni rispetto alle previsioni e non si possono accontentare della supremazia nelle piccole donazioni. Per questo il decano delle campagne presidenziali Rahm Emanuel è stato scomodato dalla posizione onoraria di co-chairman della campagna presidenziale di Obama per occuparsi dei finanziamenti raccolti tramite i Super Pac, i comitati politici formalmente indipendenti che i Repubblicani stanno dimostrando di saper gestire meglio.