Isaac, anche Google scende in campo contro la tempesta

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Il motore di ricerca crea una pagina dove seguire in tempo reale l'andamento della perturbazione e avere valutazioni sui possibili danni per ogni città. Intanto è allarme per la possibile risalita di acqua marina lungo il Mississippi

La tempesta tropicale Isaac è quasi diventata un uragano e la zona settentrionale della costa del Golfo Usa è minacciata dalle possibili inondazioni e dalle imponenti onde causate dalle previste precipitazioni. Lo ha riferito il Centro Nazionale Usa per gli Uragani. Isaac si sta muovendo in direzione nordovest ad una velocità di circa 11 chilometri orari. La tempesta potrebbe avere forti ripercussioni sulle raffinerie lungo la costa del Golfo, che rappresentano circa il 40% della capacità di raffinazione nazionale. 

E intanto scende in campo anche Google per seguire l'avanzata di Isaac verso New Orleans. Il portale del motore di ricerche ha attivato una 'Crisis Response Map' che contiene tutte le informazioni disponibili, dall'andamento della tempesta, che è sul punto di diventare un uragano, alle vie di fuga possibili per gli evacuati. Fra i servizi offerti dalla mappa ci sono anche la possibilità di donazioni tramite link che appaiono sulla pagina, di cercare la propria città per avere una valutazione dell'impatto e persino di essere avvisati via mail su eventuali pericoli incombenti.

"Non sempre Google contribuisce ai disastri con sforzi come questo - spiega una nota di 'big G' - scegliamo le crisi valutando l'impatto del disastro e stabilendo se Google è in grado di fornire un contributo unico agli sforzi per rispondere". Il passaggio di Isaac, spiegano alcuni esperti al National Geographic, potrebbe essere il colpo di grazia per la città che è già alle prese, paradossalmente, con gli effetti della siccità di questi mesi. Il fiume Mississipi è infatti quasi in secca, e la sua spinta potrebbe non essere sufficiente a respingere la risalita delle acque salate del Golfo del Messico che accompagnerebbe l'uragano, mettendo a rischio le falde acquifere che alimentano la città. Anche le barriere in costruzione per prevenire il fenomeno,un progetto da 8 milioni di dollari, rischiano di essere spazzate via prima del tempo.

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