Americani obesi e italiani corrotti: i pregiudizi di Google

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Il completamento automatico del motore di ricerca svela i luoghi comuni più diffusi in Rete. Negli Usa un giovane economista ha creato così una mappa per “recensire” i 50 stati. Ma lo stesso esperimento può essere fatto sull’Italia, che ne esce malconcia

di Eva Perasso

Gli Stati Uniti sono “potenti, ricchi, bravi a collezionar medaglie olimpiche”, almeno secondo il completamento automatico di Google, quell’opzione che permette, facendo una ricerca sul suo motore, di venire aiutati con alcuni suggerimenti, scelti tra i più cliccati dagli altri utenti. E per studiare giudizi e pregiudizi del popolo americano, una giovane economista statunitense, Renee DiResta, ha curato una mappa dei 50 Stati raccontandoli secondo le parole più digitate, seguendo la frase “why is Alabama so…” (perché l’Alabama è così…) e via dicendo con il nome di ogni singolo luogo.

Liberali e obesi - I risultati rispecchiano molte delle credenze popolari più radicate ma raccontano, attraverso uno specchio un po’ diverso e trasversale, un altro volto dell’America. Generalizzando un po’, gli stati costieri vengono definiti più liberali degli altri, quelli della costa ovest più sani, quelli meridionali più grassi e razzisti, quelli più popolosi i più cari, mentre i giudizi negativi (razzisti, noiosi, umidi) pullulano più dei positivi (grandioso, orgoglioso, meraviglioso). Tra tutti, alcuni Stati si distinguono poi per peculiarità molto personali: la California spicca per essere anti-armi, New York non può che essere lo stato “big”, l’Illinois è corrotto, il Kentucky bravo a basket, lo Utah in piena depressione.

L’Italia secondo Google - E perché allora non provare a fare lo stesso gioco (sempre in lingua inglese, ovviamente) con il nostro Paese e con gli stati della Vecchia Europa? I primi tre risultati certo non sono lusinghieri: l’Italia sarebbe così popolare, ma anche corrotta e sporca. Aiutando Google con l’aggiunta delle iniziali delle lettere dell’alfabeto, si scoprono gli altri aggettivi legati all’Italia: si passa da cara, bella, famosa e brava a calcio, a giudizi come “piena di debiti”. Una curiosità su tutte: alla lettera “r”, razzista batte in popolarità romantica e ricca. Mentre agli italiani, italians, spettano tre giudizi per nulla positivi: gli utenti di lingua inglese su Google si chiederebbero come mai siamo così maleducati, arroganti e razzisti. E ci sono ancora persone che si interrogano sul perché, in America, veniamo chiamati “Guinea”: un appellativo di stampo razzista risalente ai primi anni del secolo e dovuto al colore della pelle più scuro di molti italiani.

I nostri vicini
- Non va meglio, quanto a ricerche strane e dal sapore poco gentile, alla vicina Francia: provando lo stesso esercizio, è associata alle parole popolare, gay, dipendente dall’energia nucleare. La Gran Bretagna sarebbe invece deprimente, fredda, nuvolosa. La Spagna brava a pallone, ma anche razzista. La Grecia importante nello scenario economico mondiale, ma pure povera. Mentre la Germania tra i primi risultati vanta solo giudizi positivi: ricca e forte. E alla Svizzera spettano giudizi economici: cara, ricca, fiorente.

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