Continuano i combattimenti nella capitale economica del Paese e sono 150mila i rifugiati negli Stati vicini. Il diplomatico algerino sarà il probabile nuovo inviato dell'Onu, dagli Usa arrivano nuove sanzioni contro la compagnia petrolifera nazionale
I ribelli anti-regime hanno tentato il contrattacco ad Aleppo e migliaia di siriani in tutto il Paese hanno sfidato, nel tradizionale venerdì di preghiera islamica, gli incessanti bombardamenti aerei e d'artiglieria sulle roccaforti della rivolta per chiedere espressamente "l'invio di armi dall'estero all'Esercito libero" dei ribelli. Mentre i media governativi hanno riferito, sempre ad Aleppo, di nuovi combattimenti durante i quali sono stati uccisi "centinaia di terroristi". Migliaia di civili siriani hanno intanto proseguito il loro esodo dai centri più colpiti, facendo salire a oltre 150.000 (secondo l'Onu) il numero dei siriani rifugiatisi nei Paesi confinanti.
Manifestanti anti-regime sono invece scesi in strada non solo nei sobborghi di Damasco e nelle altre località della rivolta ma anche nella martoriata Aleppo, in quartieri finora non toccati dai combattimenti come Halab Jadida (Nuova Aleppo).
A Nord di Damasco invece, nel sobborgo di al Tal, tre giornalisti della tv di Stato che erano al seguito delle truppe governative sono stati catturati dai ribelli. La notizia non è confermata dai media ufficiali ma è stata riferita da attivisti anti-regime.
Il Centro di documentazione delle violazioni in Siria (Vdc) ha riferito finora di 76 morti, pubblicando un bilancio dettagliato delle vittime, con nomi, cognomi e circostanze della loro morte.
In questo contesto, da New York arrivano voci sempre più fondate in merito alla nomina a inviato speciale dell'Onu sulla Siria del diplomatico algerino Lakhdar Brahimi come successore di Kofi Annan.
Gli Stati Uniti dal canto loro sono tornati a imporre nuove sanzioni contro le autorità siriane, in particolare contro la compagnia petrolifera di Stato, Sytrol, in quanto tramite con l'Iran, tradizionale alleato del regime di Damasco.
Washington ha inoltre accusato il movimento sciita libanese Hezbollah, sostenuto da Teheran, di facilitare l'addestramento di truppe siriane da parte dei Guardiani della rivoluzione iraniani. Nei giorni scorsi il governo iraniano aveva ammesso la presenza di pasdaran "in pensione" tra le file di 48 "pellegrini" catturati dai ribelli vicino a Damasco.
E domani 11 agosto il segretario di stato Usa Hillary Clinton sarà a Istanbul per colloqui con il premier turco Recep Tayyip Erdogan, col presidente Abdullah Gul e il ministro degli Esteri Ahmet Davutoglu. La Turchia e gli Stati Uniti sostengono apertamente le opposizioni siriane.
Manifestanti anti-regime sono invece scesi in strada non solo nei sobborghi di Damasco e nelle altre località della rivolta ma anche nella martoriata Aleppo, in quartieri finora non toccati dai combattimenti come Halab Jadida (Nuova Aleppo).
A Nord di Damasco invece, nel sobborgo di al Tal, tre giornalisti della tv di Stato che erano al seguito delle truppe governative sono stati catturati dai ribelli. La notizia non è confermata dai media ufficiali ma è stata riferita da attivisti anti-regime.
Il Centro di documentazione delle violazioni in Siria (Vdc) ha riferito finora di 76 morti, pubblicando un bilancio dettagliato delle vittime, con nomi, cognomi e circostanze della loro morte.
In questo contesto, da New York arrivano voci sempre più fondate in merito alla nomina a inviato speciale dell'Onu sulla Siria del diplomatico algerino Lakhdar Brahimi come successore di Kofi Annan.
Gli Stati Uniti dal canto loro sono tornati a imporre nuove sanzioni contro le autorità siriane, in particolare contro la compagnia petrolifera di Stato, Sytrol, in quanto tramite con l'Iran, tradizionale alleato del regime di Damasco.
Washington ha inoltre accusato il movimento sciita libanese Hezbollah, sostenuto da Teheran, di facilitare l'addestramento di truppe siriane da parte dei Guardiani della rivoluzione iraniani. Nei giorni scorsi il governo iraniano aveva ammesso la presenza di pasdaran "in pensione" tra le file di 48 "pellegrini" catturati dai ribelli vicino a Damasco.
E domani 11 agosto il segretario di stato Usa Hillary Clinton sarà a Istanbul per colloqui con il premier turco Recep Tayyip Erdogan, col presidente Abdullah Gul e il ministro degli Esteri Ahmet Davutoglu. La Turchia e gli Stati Uniti sostengono apertamente le opposizioni siriane.