Yemen, il rapitore: "Spadotto libero entro 2 giorni"

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Il presunto leader di un gruppo tribale locale, che ha sequestrato il carabiniere italiano, al telefono con l'agenzia Mareb Press ha parlato di sviluppi promettenti. E sulla salute dell'ostaggio: "Sta bene, ha tutto quello che gli serve"

Alessandro Spadotto, il carabiniere italiano rapito domenica a Sanaa, "sta bene" e sarà "libero entro due giorni". Lo ha detto uno dei sui presunti rapitori, Ali Nasser Huraikdan, il leader di un gruppo tribale locale, parlando al telefono con l'agenzia yemenita, Mareb Press. "L'ostaggio sta bene, meglio di come starebbe in Italia", ha detto. L'uomo ha parlato di sviluppi "promettenti" a breve, cioè di una mediazione guidata da capi tribali che porterà a liberare l'italiano "entro i prossimi due giorni". "La mia richiesta", ha aggiunto, "riguarda me e il governo yemenita e il sequestro rappresenta solo un mezzo di pressione" su Sanaaa perché nessuno ha finora ascoltato le sue richieste.

Huraikdan, che sostiene di essersi visto negare la possibilità di espatriare dal Paese, chiede al governo di Sanaa che cancelli il divieto di viaggio e, come risarcimento, vuole indietro il denaro che - sostiene- le forze di sicurezza gli hanno sottratto quando era in carcere, in stato di fermo.  L'uomo avrebbe anche detto di non voler nulla dal governo italiano. Spadotto - ha assicurato il suo presunto sequestratore- al momento ha tutto quello di cui ha bisogno, compreso Internet e il telefono.

Spadotto è stato contattato anche da Il Giornale. "Pronto? Con chi parlo? Sì, sono Alessandro, sto bene ma non posso dirvi molto. Qui mi trattano bene, salutate la mia famiglia" ha detto.

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