Siria, liberi i due italiani. Ma è giallo sui rapitori

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Oriano Cantani e Domenico Tedeschi sono apparsi alla tv di Damasco: “Stiamo bene”. I due tecnici sarebbero stati prelevati da terroristi e liberati dall’esercito governativo. Ma l’identità dei sequestratori è da verificare. Intanto, ad Aleppo, è battaglia

"Stiamo bene, ma per ora non parliamo". Dopo dieci giorni di prigionia, sono stati liberati Oriano Cantani e Domenico Tedeschi, i due tecnici italiani, dipendenti di due ditte sub-appaltatrici di Ansaldo Energia, rapiti lo scorso 18 luglio nella zona di Damasco, dove erano impegnati nella costruzione di una centrale termoelettrica. Dopo giorni di apprensione e silenzio, i due sono comparsi sabato 27 luglio alla tv di Stato siriana che ha annunciato il rilascio degli italiani, "rapiti da terroristi e liberati dall'esercito governativo". E' giallo, tuttavia, sulla vera identità dei sequestratori e, in assenza di fonti indipendenti, resta da verificare se questi fossero ribelli o lealisti del regime.

In un breve servizio andato in onda, la tv siriana ha mostrato Cantani e Tedeschi seduti su un divano, stanchi, ma in buona salute. Secondo l'emittente, i tecnici sarebbero stati prelevati da un "gruppo terroristico armato di 15 persone" nei pressi del cantiere di Deir Ali - dove erano impiegati - e liberati dalle truppe regolari durante la controffensiva lanciata ai ribelli nei sobborghi della capitale. Citati dall'agenzia ufficiale Sana, i due hanno confermato di essere stati "rapiti e vessati da un gruppo terroristico armato" e di essere stati invece liberati "dall'esercito arabo siriano (governativo)". Ma la vicenda, finché i due non saranno fuori dalla Siria, è destinata a restare tinta di giallo. Raggiunto al telefono, Cantani si è limitato a confermare le buone condizioni dei due, giudicando l'esperienza "abbastanza dura" e preferendo non dire altro fino al rientro in Italia. Secondo fonti non ufficiali, tuttavia, i due avrebbero ammesso di "non sapere" se i rapitori appartenessero alle frange ribelli o a quelle lealiste. E questo spiegherebbe anche il silenzio di Ansaldo Energia e la prudenza con cui la Farnesina è intervenuta sul caso.

"E' una fase molto delicata", ha spiegato il ministro degli Esteri Giulio Terzi poco dopo che i due italiani erano apparsi in tv, definendo il rilascio "uno sviluppo molto positivo" e assicurando che "continuiamo a seguire la vicenda attraverso tutti i canali disponibili, attivati sin dalle prime ore, al fine di favorire una sua rapida conclusione con il loro definitivo rientro in Italia". Sul caso indagherà la Procura di Roma: sul sequestro nei prossimi giorni sarà aperto un fascicolo e i due connazionali, non appena rimpatriati, saranno sentiti dagli inquirenti.

Il rapimento dei due italiani era trapelato dieci giorni fa, quando, con una telefonata al quotidiano genovese Il Secolo XIX, un testimone anonimo aveva denunciato la loro scomparsa, mentre assieme ad altri 8 colleghi erano diretti all'aeroporto di Damasco per lasciare il Paese. Più chiari i dettagli sulle identità dei rapiti, dipendenti di due ditte fornitrici di Ansaldo Energia. Cantani, 64 anni di origine venete, è residente a Ponzone, provincia di Alessandria, dove è proprietario di un negozio di ferramenta. Tedeschi (36 anni), è nato a Monopoli e residente a Roma, ha una figlia piccola e una compagna.

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