Siria, spari al confine con la Giordania: ucciso un bambino

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Forze dei ribelli siriani

Forze fedeli al regime di Assad hanno aperto il fuoco contro una famiglia che cercava di lasciare il Paese, ferendo a morte il figlio di tre anni. Smentiti gli scontri con soldati di Amman. L'Onu: "Allarme per la crescente minaccia per i civili"

Un bambino siriano di tre anni è stato ferito a morte da soldati governativi mentre, insieme alla famiglia, stava tentando di attraversare la frontiera al valico di Ramtha per fuggire in Giordania dalla provincia meridionale di Deraa, culla originaria dell'insurrezione contro il regime di Bashar al-Assad. Lo ha reso noto un portavoce governativo ad Amman, Samih Maayta, secondo cui anche i congiunti del bimbo hanno subito lesioni da arma da fuoco. I militari giordani di guardia sul confine hanno soccorso il piccolo, che però è morto poco dopo il ricovero in ospedale.
Il portavoce ha precisato che non c'è stata risposta agli spari provenienti dal territorio della Siria, smentendo cos' le indiscrezioni circolate su alcuni mass media locali circa possibili scontri tra truppe dei due Paesi.

Continua la battaglia ad Aleppo - Prosegue, intanto, la battaglia tra lealisti e ribelli per la conquista della città di Aleppo, importante centro commerciale che conta 2,5 milioni di abitanti, che potrebbe permettere a uno dei due fronti impegnati nel conflitto di guadagnare terreno.
Secondo il Dipartimento di Stato Usa, le colonne di carri armati dirette ad Aleppo, così come la presenza sempre maggiore di aerei ed elicotteri da combattimento, rappresentano una grave escalation dell'offensiva di Assad contro i ribelli. L'’Alto commissario Onu per i Diritti Umani, Navi Pillay, ha espresso profondo allarme per la crescente minaccia per i civili e l'intensificarsi del conflitto.

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