Usa, Obama apre ai matrimoni gay: “Dovrebbero essere legali”

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A pochi mesi dalle elezioni, il presidente americano annuncia la sua posizione sulle unioni tra coppie omosessuali: “Ritengo che debbano potersi sposare”. E cita le sue figlie: “Malia e Sasha hanno amici i cui genitori sono dello stesso sesso”

Barack Obama apre ai matrimoni gay. A pochi mesi dalle elezioni, il presidente degli Stati Uniti fa un annuncio che dà una scossa alla sua campagna e che non mancherà di provocare reazioni nel paese. E che lo consacra anche come il primo presidente della storia americana ad assumere una tale posizione.
"Ho tratto la conclusione che per me personalmente è importante andare avanti ed affermare che ritengo come le coppie dello stesso sesso debbano potersi sposare", ha detto Obama in un’intervista esclusiva rilasciata al network americano Abc. Precisando: “I matrimoni gay dovrebbero essere legali”.
Il presidente Usa ha anche ricordato come negli anni abbia sempre difeso e portato avanti i diritti degli omosessuali. Per esempio abolendo il cosiddetto “Dont ask, don't tell” che impediva ai militari gay di fare coming out.

Mettendo in evidenza - secondo gli estratti della Abc - come la sua posizione sia personale, Obama sottolinea di sostenere l'idea che siano i singoli stati a dover decidere. "Le coppie dello stesso sesso dovrebbero potersi sposare", annuncia Obama, citando Malia e Sasha, e il fatto che proprie le figlie, anche per motivi generazionali, siano a proprio agio con le coppie dello stesso sesso: "Malia e Sasha hanno amici i cui genitori sono dello stesso sesso. Alcune volte io e Michelle ci sediamo a tavola e parliamo con Malia e Sasha dei loro amici e dei loro genitori e a loro non viene neanche in mente che dovrebbero essere trattati diversamente. Per loro non ha senso e  francamente questo è qualcosa che cambia la prospettiva".

Obama ammette anche che la First lady ha avuto un ruolo nella sua decisione. "E' qualcosa di cui abbiamo parlato negli anni e lei condivide. Siamo ambedue cristiani e ovviamente questa posizione potrebbe sembrare strana agli occhi degli altri. Ma quando pensiamo alla nostra fede, la base è che non solo Gesù si è sacrificato per noi ma che gli altri vanno trattati come noi vorremmo essere trattati".

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