Obama in Afghanistan: "Batteremo Al Qaeda"
MondoVisita a sorpresa del presidente americano a un anno dal blitz in Pakistan che portò all'uccisione di Bin Laden. Firmato un accordo con Karzai: gli Usa resteranno anche dopo il 2014. I Talebani reagiscono con un attacco a Kabul: autobomba provoca 6 morti
"Miei cari americani, abbiamo viaggiato un decennio attraverso le nubi scure della guerra. E ora qui, in Afghanistan, nel buio prima dell'alba, possiamo vedere all'orizzonte la luce di un nuovo giorno". Barack Obama tocca le corde più profonde dell'America, nel suo messaggio alla nazione, dalla base aerea di Bagram, presso Kabul, a un anno esatto da un altro messaggio storico, quello in cui annunciò dalla Casa Bianca la morte di Osama Bin Laden.
L'accordo con Karzai - Per dieci minuti, in diretta tv, in prime time, Obama entra nelle case degli americani, quando in Afghanistan è notte fonda, in questa giornata molto particolare per la storia recente degli Stati Uniti. Lo fa parlando davanti a un podio, posto davanti a due blindati, con tanto di bandiera sullo sfondo.
A sorpresa, il Comandante in capo ha deciso di volare in gran segreto in questo Paese straziato da una guerra eterna, oltre dieci anni, scoppiata all'indomani degli attentati dell'11 settembre. Qui ha appena siglato un importante accordo di partenariato con il presidente afgano Hamid Karzai. Mettendosi alle spalle i problemi e le incomprensioni del passato, Obama ha firmato un testo che certifica l'impegno degli Usa nei dieci anni a venire, quando ci sarà da costruire le istituzioni democratiche afgane. Poi il presidente ha parlato a 3200 soldati statunitensi raccolti in un hangar della base aerea, ringraziandoli del loro impegno a favore della pace e della democrazia.
Obama: "Stanchi della guerra, ma dobbiamo finire il lavoro" - Infine, il culmine della giornata, il messaggio alla nazione. Una prosa piana, nessun trionfalismo. Huffington Post si chiede se è questo il discorso della vittoria finale, della "Missione Compiuta". Ma il premio Nobel per la Pace, l'uomo che riesce a far cessare le due guerre avviate dal suo successore, sa che la lotta per la stabilizzazione del mondo è ancora lunga e faticosa. "So che molta gente è stanca della guerra, ma dobbiamo finire il lavoro iniziato. Battere Al Qaida è un obiettivo alla nostra portata". Tuttavia, malgrado la prudenza, il presidente non rinuncia a lanciare un messaggio di speranza e di unità nazionale, e ancora una volta apre ai Talebani, se staranno al gioco e lasceranno la guerra armata.
"Riprendiamoci l'America" - Il suo discorso si conclude con un ricordo alle vittime delle Torri Gemelle: "Dopo un decennio di guerre all'estero e di crisi economiche a casa nostra, è tempo di rilanciare l'America, un paese dove i nostri figli possono vivere senza paura e noi possiamo realizzare i loro sogni. Riprendiamoci l'America. Un Paese unito dalla grinta e dalla voglia di farcela, dove la luce torna a brillare tra le nuovi torri di Manhattan. Costruiamo il nostro futuro, uniti, come un solo popolo, una sola nazione. Là è dove è iniziata la guerra in Afghanistan, e quello è il posto in cui finirà”.
Autobomba scuote Kabul dopo partenza di Obama - Tuttavia, proprio poco dopo la partenza di Obama, un attentato suicida effettuato con un autobomba ha scosso il centro di Kabul, provocando sei vittime. L'attacco è avvenuto sul Jalalabad road, dove si trovano diverse basi militari straniere. L'ambasciata degli Stati Uniti ha suonato le sirene e ha invitato il suo staff a "mettersi al riparo e lontano dalle finestre".
I talebani afghani che hanno rivendicato il gesto hanno detto di aver agito in protesta alla visita in Afghanistan del presidente americano Barack Obama e come ritorsione per la firma dell'accordo strategico tra Obama e il governo del presidente afghano Hamid Karzai.
L'accordo con Karzai - Per dieci minuti, in diretta tv, in prime time, Obama entra nelle case degli americani, quando in Afghanistan è notte fonda, in questa giornata molto particolare per la storia recente degli Stati Uniti. Lo fa parlando davanti a un podio, posto davanti a due blindati, con tanto di bandiera sullo sfondo.
A sorpresa, il Comandante in capo ha deciso di volare in gran segreto in questo Paese straziato da una guerra eterna, oltre dieci anni, scoppiata all'indomani degli attentati dell'11 settembre. Qui ha appena siglato un importante accordo di partenariato con il presidente afgano Hamid Karzai. Mettendosi alle spalle i problemi e le incomprensioni del passato, Obama ha firmato un testo che certifica l'impegno degli Usa nei dieci anni a venire, quando ci sarà da costruire le istituzioni democratiche afgane. Poi il presidente ha parlato a 3200 soldati statunitensi raccolti in un hangar della base aerea, ringraziandoli del loro impegno a favore della pace e della democrazia.
Obama: "Stanchi della guerra, ma dobbiamo finire il lavoro" - Infine, il culmine della giornata, il messaggio alla nazione. Una prosa piana, nessun trionfalismo. Huffington Post si chiede se è questo il discorso della vittoria finale, della "Missione Compiuta". Ma il premio Nobel per la Pace, l'uomo che riesce a far cessare le due guerre avviate dal suo successore, sa che la lotta per la stabilizzazione del mondo è ancora lunga e faticosa. "So che molta gente è stanca della guerra, ma dobbiamo finire il lavoro iniziato. Battere Al Qaida è un obiettivo alla nostra portata". Tuttavia, malgrado la prudenza, il presidente non rinuncia a lanciare un messaggio di speranza e di unità nazionale, e ancora una volta apre ai Talebani, se staranno al gioco e lasceranno la guerra armata.
"Riprendiamoci l'America" - Il suo discorso si conclude con un ricordo alle vittime delle Torri Gemelle: "Dopo un decennio di guerre all'estero e di crisi economiche a casa nostra, è tempo di rilanciare l'America, un paese dove i nostri figli possono vivere senza paura e noi possiamo realizzare i loro sogni. Riprendiamoci l'America. Un Paese unito dalla grinta e dalla voglia di farcela, dove la luce torna a brillare tra le nuovi torri di Manhattan. Costruiamo il nostro futuro, uniti, come un solo popolo, una sola nazione. Là è dove è iniziata la guerra in Afghanistan, e quello è il posto in cui finirà”.
Autobomba scuote Kabul dopo partenza di Obama - Tuttavia, proprio poco dopo la partenza di Obama, un attentato suicida effettuato con un autobomba ha scosso il centro di Kabul, provocando sei vittime. L'attacco è avvenuto sul Jalalabad road, dove si trovano diverse basi militari straniere. L'ambasciata degli Stati Uniti ha suonato le sirene e ha invitato il suo staff a "mettersi al riparo e lontano dalle finestre".
I talebani afghani che hanno rivendicato il gesto hanno detto di aver agito in protesta alla visita in Afghanistan del presidente americano Barack Obama e come ritorsione per la firma dell'accordo strategico tra Obama e il governo del presidente afghano Hamid Karzai.