Il segretario generale della Nato, in visita a Roma, parla del ruolo dei nostri militari a Kabul: "Credo che resteranno con compiti di addestramento anche dopo la fine della missione". E sulla crisi in Siria: "L'alleanza non ha intenzione di intervenire"
"Credo, basandomi sulla mia esperienza, che l'Italia vorrà rimanere in Afghanistan anche dopo il 2014 con compiti di addestramento per l'esercito afghano". Lo ha detto in un'intervista a SkyTG24 il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen.
"L'operazione attuale finirà entro la fine del 2014 - ha detto Rasmussen -. Da quel momento le forze di sicurezza afghane prenderanno il controllo della situazione ma noi resteremo con compiti di addestramento. Discuterò con il governo il ruolo dell'Italia".
A proposito della crisi in Siria il segretario della Nato ha specificato che l'organizzazione "non ha nessuna intenzione di intervenire". Rasmussen è in Italia per una serie di incontri istituzionali con il capo dello Stato, Giorgio Napolitano e il presidente del Consiglio, Mario Monti.
"L'operazione attuale finirà entro la fine del 2014 - ha detto Rasmussen -. Da quel momento le forze di sicurezza afghane prenderanno il controllo della situazione ma noi resteremo con compiti di addestramento. Discuterò con il governo il ruolo dell'Italia".
A proposito della crisi in Siria il segretario della Nato ha specificato che l'organizzazione "non ha nessuna intenzione di intervenire". Rasmussen è in Italia per una serie di incontri istituzionali con il capo dello Stato, Giorgio Napolitano e il presidente del Consiglio, Mario Monti.