Le forze di sicurezza del governo di Karzai hanno respinto l'offensiva degli insorti dopo oltre venti ore di combattimenti. Uccisi 32 terroristi e 3 militari. Ma per gli estremisti islamici questo è solo "l'inizio dell'Offensiva di primavera"
Dopo una durissima giornata di combattimenti sembra tornata la calma su Kabul. Le forze di sicurezza afghane, dopo oltre venti ore di combattimenti, hanno respinto l'attacco multiplo che i talebani hanno sferrato contro i palazzi del potere nella capitale e in altre province dell'Afghanistan (le foto dell'attacco). Sarebbero 32 i ribelli uccisi dall'esercito regolare, mentre uno di loro sarebbe stato arrestato. Funzionari del ministero della Difesa hanno inoltre spiegato che tre soldati afghani sono stati uccisi e altri dieci sono rimasti feriti nei combattimenti. Gli attacchi sono terminati e i due edifici della capitale nei quali i terroristi si erano asserragliati, sono stati liberati e messi in sicurezza. "Tutti gli assalitori sono morti" ha spiegato il ministro dell'Interno Sediq Sediqqi.
Gli attacchi dei talebani erano iniziati nel pomeriggio di domenica 15 aprile, quando diversi ribelli hanno preso d'assalto obiettivi nazionali e internazionali all'interno della zona di sicurezza di Kabul. In successive rivendicazioni il portavoce dell'Emirato islamico dell'Afghanistan, Zabihullah Mujahid, ha precisato che le violenze "segnano l'inizio dell'Offensiva di Primavera" che i talebani scatenano ogni anno alla fine dell'inverno contro le forze di sicurezza afghane e straniere. Mujahid ha poi precisato che le azioni sono una ritorsione per le copie del Corano bruciate nella base aerea americana di Bagram, per l'oltraggio dei Marine che hanno urinato sui cadaveri di alcuni insorti e per il recente massacro compiuto da un sergente Usa a Kandahar. Si è trattata dell'operazione più significativa realizzata dai talebani nel cuore della capitale afghana dallo scorso settembre e conferma ancora una volta la vulnerabilità del sistema di sicurezza attuale, che ha permesso al folto gruppo di kamikaze di raggiungere con una certa facilità tutti gli obiettivi prescelti.
Come successo già in precedenti occasioni, alcuni attentatori suicidi si sono fatti esplodere per aprire la strada ad altri terroristi, armati fino ai denti, che hanno preso posizione su edifici in costruzione - uno non lontano dal Parlamento, l'altro dalla zona delle ambasciate - da cui hanno lanciato razzi centrando gli obiettivi prescelti. Ad un certo punto sembrava addirittura che i mujaheddin fossero riusciti a penetrare all'interno dell'edificio dell'Assemblea nazionale, ma cosi' non e' stato, come ha precisato un responsabile della polizia, secondo cui "perfino alcuni parlamentari hanno imbracciato le armi e sono saliti sul tetto dell'edificio per difenderlo dagli aggressori". Infine, alcuni razzi hanno raggiunto secondo i talebani anche il quartier generale dell'Isaf a Wazir Akbar Khan e la Base Warehouse, a dieci chilometri ad est del centro di Kabul.
Gli attacchi dei talebani erano iniziati nel pomeriggio di domenica 15 aprile, quando diversi ribelli hanno preso d'assalto obiettivi nazionali e internazionali all'interno della zona di sicurezza di Kabul. In successive rivendicazioni il portavoce dell'Emirato islamico dell'Afghanistan, Zabihullah Mujahid, ha precisato che le violenze "segnano l'inizio dell'Offensiva di Primavera" che i talebani scatenano ogni anno alla fine dell'inverno contro le forze di sicurezza afghane e straniere. Mujahid ha poi precisato che le azioni sono una ritorsione per le copie del Corano bruciate nella base aerea americana di Bagram, per l'oltraggio dei Marine che hanno urinato sui cadaveri di alcuni insorti e per il recente massacro compiuto da un sergente Usa a Kandahar. Si è trattata dell'operazione più significativa realizzata dai talebani nel cuore della capitale afghana dallo scorso settembre e conferma ancora una volta la vulnerabilità del sistema di sicurezza attuale, che ha permesso al folto gruppo di kamikaze di raggiungere con una certa facilità tutti gli obiettivi prescelti.
Come successo già in precedenti occasioni, alcuni attentatori suicidi si sono fatti esplodere per aprire la strada ad altri terroristi, armati fino ai denti, che hanno preso posizione su edifici in costruzione - uno non lontano dal Parlamento, l'altro dalla zona delle ambasciate - da cui hanno lanciato razzi centrando gli obiettivi prescelti. Ad un certo punto sembrava addirittura che i mujaheddin fossero riusciti a penetrare all'interno dell'edificio dell'Assemblea nazionale, ma cosi' non e' stato, come ha precisato un responsabile della polizia, secondo cui "perfino alcuni parlamentari hanno imbracciato le armi e sono saliti sul tetto dell'edificio per difenderlo dagli aggressori". Infine, alcuni razzi hanno raggiunto secondo i talebani anche il quartier generale dell'Isaf a Wazir Akbar Khan e la Base Warehouse, a dieci chilometri ad est del centro di Kabul.