Il ministro degli Esteri Krishna: "E' una questione legata alla giurisdizione del territorio". L'Ue: pronti a fare tutto il necessario per risolvere la vicenda. Rinviato al 15 marzo il processo che dovrà decidere sulla competenza. VIDEO
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I due marò italiani, detenuti in India con l'accusa di aver ucciso due pescatori locali al largo delle coste del Kerala, saranno giudicati con la legge indiana. Lo ha detto il ministro degli Esteri indiano Krishna, a margine di un seminario a Singapore organizzato dall'Institute of South Asian Studies.
"E' una questione di legge del territorio e speriamo che i tribunali troveranno una soluzione a questo problema", ha aggiunto. Krishna ha comunque voluto sottolineare che l'India ha ottime relazioni con il governo italiano e che la crisi attuale non pregiudicherà i rapporti tra i due Paesi.
L'Italia da parte sua però sostiene che, essendo il fatto avvenuto in acque internazionali, la giurisdizione spetti al nostro Paese e il premier Mario Monti ha fatto presente solo due giorni fa la posizione dell'Italia al suo omologo indiano.
Tuttavia anche il capo del governo dello Stato del Kerala, Oommen Chandy, ha ribadito che, sul caso dei marò la legge indiana farà il suo corso, ma ha assicurato che non ci saranno conseguenze nelle relazioni diplomatiche tra i due Paesi. Chandy, che è impegnato in una difficile campagna elettorale parziale, aveva nei giorni scorsi parlato di "prove inoppugnabili" nei confronti dei marò, affermando che "nessuna clemenza verrà manifestata per gli imputati". "Le nostre prove - ha spiegato oggi 9 marzo - sono nella denuncia formulata dalla Guardia Costiera", ma "non possiamo dire di più perché l'inchiesta è ancora aperta".
Intanto il giudice dell'Alta Corte di Kochi ha rinviato al 15 marzo il processo che dovrà decidere sulla giurisdizione dell'incidente, mentre secondo quanto scrive il 'Times of India', la polizia del Kerala ha fatto sapere che occorrerà ancora un'altra settimana per terminare la perizia sulle armi sequestrate a bordo della Enrica Lexie.
Le ultime notizie, poco incoraggianti, arrivano nel giorno in cui l'Alto rappresentante della Politica estera dell'Ue, Catherine Ashton ha assicurato che l'Unione europea è pronta "a fare tutto il necessario" per risolvere la vicenda dei due marò italiani detenuti in India.
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"E' una questione di legge del territorio e speriamo che i tribunali troveranno una soluzione a questo problema", ha aggiunto. Krishna ha comunque voluto sottolineare che l'India ha ottime relazioni con il governo italiano e che la crisi attuale non pregiudicherà i rapporti tra i due Paesi.
L'Italia da parte sua però sostiene che, essendo il fatto avvenuto in acque internazionali, la giurisdizione spetti al nostro Paese e il premier Mario Monti ha fatto presente solo due giorni fa la posizione dell'Italia al suo omologo indiano.
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