Il ministro degli Esteri italiano a Nuova Delhi per discutere del caso dei due fucilieri agli arresti: "Porterò loro i saluti e le rassicurazioni del governo". Ma avverte: "Speriamo in una soluzione rapida, ma non ci facciamo illusioni"
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Resta ancora da decidere il destino giudiziario dei due marò italiani del battaglione San Marco, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, accusati dalla giustizia indiana di aver sparato contro alcuni pescatori disarmati. L'alta corte del Kerala, infatti, ha disposto il rinvio a giovedì dell'udienza riguardante il ricorso presentato dai legali italiani circa la giurisdizione dell'incidente.
A fianco della vicenda giudiziaria si intensifica l'attività diplomatica del governo italiano. Il ministro degli Esteri Giulio Terzi, che si trova nel paese asiatico, ha spiegato dopo l'incontro con il suo omologo indiano che sulla morte dei due pescatori indiani esiste "una differenza di opinioni che non è stata risolta". "Ho spiegato molto francamente al ministro (degli Esteri indiano Mallaiah) Krishna la posizione del mio governo, che è basata sul diritto internazionale", ha detto Terzi a Nuova Delhi. Il ministro degli Esteri - che ha porto le condoglianze del governo italiano per la morte dei due pescatori - ha spiegato inoltre che "tanto i due indiani che i marò sono vittime di una minaccia comune, la pirateria".
Nel pomeriggio Terzi si è recato a Kochi dove ha incontrato i due militari italiani. Prima di partire il ministro degli Esteri ha affermato. "Porterò loro il saluto e la rassicurazione del presidente della Repubblica, del premier e di tutti gli altri colleghi di governo, in modo da rassicurare le loro famiglie e far capire ai ragazzi con quanta apprensione il popolo italiano sta seguendo le conclusioni della vicenda". Riguardo alla soluzione della vicenda, il ministro degli Esteri si è però mostrato prudente: "Speriamo in una conclusione rapida, ma non ci facciamo illusioni considerate le difficoltà".
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