Grecia con il fiato sospeso. In piazza continua la protesta

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Dopo le dimissioni di sei membri del governo, è attesa per il voto con cui domenica 12 febbraio il Parlamento è chiamato a esprimersi sul nuovo piano di tagli necessario per sbloccare gli aiuti dell’Ue. Tensione nel secondo giorno di sciopero generale

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Il futuro della Grecia è appeso a un filo e, in attesa del voto del Parlamento atteso per domenica 12 febbraio, nella giornata di sabato migliaia di dimostranti sono scesi in piazza nelle principali città nella seconda giornata di sciopero generale indetto per protestare contro il nuovo piano di austerità.
Ad Atene oltre 3.500 persone si sono radunate nel centro della capitale, mentre altre 4mila si sono ritrovate a Salonicco, nel nord del Paese. Ingenti le forze di sicurezza, dopo gli scontri registrati venerdì in occasione della prima giornata di sciopero (GUARDA LE FOTO).
Alla protesta di sabato l’adesione, secondo i sindacati, è stata molto alta, in particolare nel settore dei trasporti pubblici. Ad Atene bloccati treni, autobus e gran parte della metro. Anche nei porti della Grecia, cargo e traghetti sono rimasti fermi alle banchine. Più tranquilla la situazione del traffico aereo, dal momento che i controllori di volo non hanno aderito allo sciopero, mentre gli ospedali sono aperti solo per emergenze.

Gli occhi sono tutti puntati sul voto del Parlamento. I deputati saranno chiamati a ratificare il piano varato nella notte tra venerdì e sabato dal governo di Lucas Papademos che ha più volte dichiarato che “la Grecia non può fallire”. Il via libera alle nuove misure di austerità richieste dalla troika è necessario per sbloccare il secondo programma di aiuti da 130 miliardi di euro, indispensabile per evitare il default.
Nella giornata di venerdì, in polemica con i tagli, hanno rassegnato le dimissioni sei membri del governo: quattro ministri e due viceministri.

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