Mohammed Nasheed lascia dopo tre settimane di proteste. I militari assicurano: "Non si tratta di un colpo di Stato". Il console Giorgia Marazzi a SkyTG24: "Gli italiani nel Paese sono stati informati e non corrono pericoli". Si insedia il vicepresidente
Il presidente delle Maldive Mohammed Nasheed si è dimesso, dopo settimane di proteste, in cui si è ritrovato contro anche la polizia (qui il sito del governo delle Maldive con l'annuncio). La protesta contro Nashhed è iniziata tre settimane fa in seguito all'aresto del capo della Corte Penale, il giudice Abdulla Mohammed. La situazione è poi precipitata la scorsa notte quando esercito e polizia sono stati dispiegati contro i manifestanti riuniti a piazza della Repubblica a Malé. La maggioranza dei poliziotti si è però schierata dalla parte dei manifestanti chiedendo la destituzione di Nasheed e ciò ha provocato uno scontro fra esercito e polizia.
Poliziotti passati dalla parte dei manifestanti - Nella mattina di oggi 7 febbraio, alcuni poliziotti ammutinati hanno preso possesso dell'emittente pubblica del Paese, che ha cominciato a trasmettere appelli per far scendere la popolazione nelle strade contro il presidente. Anche alcuni soldati si sono mescolati alle dimostrazioni organizzate da alcune centinaia di persone, insieme con agenti di polizia che non hanno rispetto gli ordini di disperdere le proteste. Dopodiché Nashheed ha accettato di dimettersi comunicando le sue dimissioni con un messaggio in tv, accolto da scene di giubilo.
Ceduto il potere al vice - Nasheed - che in un discorso tv ha spiegato che restare al potere avrebbe significato dover usare la forza contro il popolo - ha ceduto il potere la suo vice Mohamed Waheed Hassan Manik. "Mi dimetto perché non sono una persona che desidera governare con l'uso della forza", ha detto Nasheed davanti alle telecamere. "Mi dimetto perché credo che se il governo restasse in carica, dovrebbe molto probabilmente far fronte a influenze straniere".
"Costretto a dimettersi dall'esercito" - "Non è un colpo di stato, nel modo più assoluto", ha detto poi il portavoce dei militari, Abdul Raheem Abdul Latif, al telefono dalla capitale Malé. L'esercito ha ammesso soltanto di aver "consigliato" al presidente di dimettersi. "E' un colpo di Stato, mi dispiace", ha però risposto un membro dello staff di Nasheed, chiedendo di restare anonimo. "La polizia e la gente di Gayoom, oltre ad alcuni elementi dell'esercito, hanno costretto il presidente Nasheed a dimettersi". Nasheed aveva vinto le elezioni nel 2008 promettendo di portare la piena democrazia all'arcipelago dell'Oceano Indiano.
Per il nuovo presidente prioritario il turismo - Il nuovo presidente, Manik, ha detto a Reuters che Nasheed si trova sotto la custodia della polizia per la sua stessa sicurezza, e che definire gli eventi di oggi come un colpo di Stato vuol dire travisare la realtà: "C'è stato un momento stamattina in cui quello che stava avvenendo era un conflitto tra l'esercito e la polizia mentre Nasheed era ancora presidente... Ora la situazione si è risolta. Sia la polizia che le forze armate hanno sostenuto pienamente l'assunzione del potere da parte mia". Per il nuovo presidente una priorità ora è creare "un ambiente durevole per il turismo dato che è la nostra principale industria... possiamo assicurare a tutti i visitatori che alle Maldive la situazione è perfettamente normale". Le linee aree non hanno registrato cancellazioni di voli.
Nessun problema per gli italiani - Il console Marazzi a SkyTG24 ha assicurato che non vi è alcun problema per gli italiani presenti nelle Maldive: "Gli italiani che vivono nella capitale Malé sono tutti al sicuro e sono stati informati. Anche i connazionali nei vari villaggi turistici sono al sicuro". "Si tratta di disordini politici interni che vedremo nelle prossime ore come si svilupperanno" ha spiegato il console. Anche per quanto riguarda il traffico aereo tutto è regolare: "L'aeroporto è su un'isola a sè, distaccata dalla Capitale".
Poliziotti passati dalla parte dei manifestanti - Nella mattina di oggi 7 febbraio, alcuni poliziotti ammutinati hanno preso possesso dell'emittente pubblica del Paese, che ha cominciato a trasmettere appelli per far scendere la popolazione nelle strade contro il presidente. Anche alcuni soldati si sono mescolati alle dimostrazioni organizzate da alcune centinaia di persone, insieme con agenti di polizia che non hanno rispetto gli ordini di disperdere le proteste. Dopodiché Nashheed ha accettato di dimettersi comunicando le sue dimissioni con un messaggio in tv, accolto da scene di giubilo.
Ceduto il potere al vice - Nasheed - che in un discorso tv ha spiegato che restare al potere avrebbe significato dover usare la forza contro il popolo - ha ceduto il potere la suo vice Mohamed Waheed Hassan Manik. "Mi dimetto perché non sono una persona che desidera governare con l'uso della forza", ha detto Nasheed davanti alle telecamere. "Mi dimetto perché credo che se il governo restasse in carica, dovrebbe molto probabilmente far fronte a influenze straniere".
"Costretto a dimettersi dall'esercito" - "Non è un colpo di stato, nel modo più assoluto", ha detto poi il portavoce dei militari, Abdul Raheem Abdul Latif, al telefono dalla capitale Malé. L'esercito ha ammesso soltanto di aver "consigliato" al presidente di dimettersi. "E' un colpo di Stato, mi dispiace", ha però risposto un membro dello staff di Nasheed, chiedendo di restare anonimo. "La polizia e la gente di Gayoom, oltre ad alcuni elementi dell'esercito, hanno costretto il presidente Nasheed a dimettersi". Nasheed aveva vinto le elezioni nel 2008 promettendo di portare la piena democrazia all'arcipelago dell'Oceano Indiano.
Per il nuovo presidente prioritario il turismo - Il nuovo presidente, Manik, ha detto a Reuters che Nasheed si trova sotto la custodia della polizia per la sua stessa sicurezza, e che definire gli eventi di oggi come un colpo di Stato vuol dire travisare la realtà: "C'è stato un momento stamattina in cui quello che stava avvenendo era un conflitto tra l'esercito e la polizia mentre Nasheed era ancora presidente... Ora la situazione si è risolta. Sia la polizia che le forze armate hanno sostenuto pienamente l'assunzione del potere da parte mia". Per il nuovo presidente una priorità ora è creare "un ambiente durevole per il turismo dato che è la nostra principale industria... possiamo assicurare a tutti i visitatori che alle Maldive la situazione è perfettamente normale". Le linee aree non hanno registrato cancellazioni di voli.
Nessun problema per gli italiani - Il console Marazzi a SkyTG24 ha assicurato che non vi è alcun problema per gli italiani presenti nelle Maldive: "Gli italiani che vivono nella capitale Malé sono tutti al sicuro e sono stati informati. Anche i connazionali nei vari villaggi turistici sono al sicuro". "Si tratta di disordini politici interni che vedremo nelle prossime ore come si svilupperanno" ha spiegato il console. Anche per quanto riguarda il traffico aereo tutto è regolare: "L'aeroporto è su un'isola a sè, distaccata dalla Capitale".