Germania, la "piratessa" preferisce la laurea alla politica
MondoMarina Weisband, 24 anni, attivissima su Twitter, è il direttore politico del Partito dei Pirati in Germania. Ma ora che il suo movimento è dato al 7 per cento ha deciso di fare un passo indietro: "Altrimenti non trovo il tempo per scrivere la mia tesi"
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Il partito dei Pirati tedesco, che alle scorse elezioni locali a Berlino ha ottenuto l'otto per cento dei voti e che a livello federale, stando ai più recenti sondaggi, può aspirare al sette per cento dei consensi, si trova ad affrontare la sua prima e vera crisi. Marina Weisband, direttore politico (e soprattutto volto più noto) del partito ha infatti annunciato l'intenzione di voler abbandonare per il momento la politica. Il motivo? Non riesce a trovare abbastanza tempo per studiare e rischia di restare indietro con la propria tesi di laurea.
La Weisband ha infatti 24 anni ed è attualmente studentessa di psicologia a Münster. Ma nonostante la giovane età è tutt'altro che una ragazzina. Dopo l'inaspettato successo alle elezioni berlinesi è diventata direttore politico del partito (un ruolo che non esiste in Italia, una specie di responsabile dell'organizzazione), grazie anche alla sua qualità nel gestire i rapporti con la stampa. In poco tempo è diventata una delle figure emergenti più importanti e riconosciute della politica tedesca, riuscendo sia a farsi accettare e rispettare dai veterani dei partiti più tradizionali, dalla CDU alla SPD, che farsi conoscere in rete, grazie al suo iper-attivismo su Twitter.
Weisband: "Voglio fare la psicologa" - Ora però, come spiega alla Frankfurter Allgemeine, non vuole "finire sul binario dei politici di professione, che rinunciano alla propria professione per la carriera politica. Queste persone poi fanno di tutto per restare nella politica e proprio per questo abbiamo la corruzione. E' sempre stato il mio sogno diventare una psicologa e non ci voglio rinunciare proprio adesso". Un misto di naifite e antipolitica che poi è anche alla base del successo del partito dei Pirati. Solo un mese fa aveva partecipato a alla conferenza stampa con cui i Pirati spiegavano le loro ambizioni politiche per il 2012. Dopo l'exploit a Berlino, infatti, il partito si era trovato diverse volte in imbarazzo nel gestire il proprio successo politico. Al di fuori di tematiche come il copyright o la libertà su Internet si erano dimostrati poco preparati, facendo spesso scena muta di fronte a domande sulla crisi greca o gli Eurobond. E così, dopo un paio di episodi imbarazzanti, i Pirati avevano deciso di documentarsi, stendere un programma dettagliato e presentarlo all'opinione pubblica.
Bild: "La piratessa che non vuole lettere d'amore" - Lo scorso 11 febbraio hanno tenuto la conferenza stampa (con la Weisband, il segretario Sebastian Nerz e Torge Schmidt, candidato nelle elezioni locali dello Schleswig-Holstein) nel corso della quale sono riusciti a chiedere le dimissioni del presidente della Repubblica Christian Wulff (invischiato in questi giorni in uno scandalo per finanziamenti illeciti), avere posizioni precise sull'economia e uscirscene anche con buone risposte in politichese. Ma il giorno dopo i titoli dei giornali erano tutti per la Weisband, che si era lamentata della gente che le scriveva: "Voterò per te perché sei bella". "Devono votare per noi perché sono convinti delle nostre idee" aveva protesta con una certa vivacità. Ma la Bild del giorno dopo titolava semplicemente: "L'affascinante piratessa non vuole lettere d'amore", seguito a ruota anche da quotidiani più seri.
Weisband: "Il nostro obiettivo è diventare inutili" - Con buona pace di tutti è diventata così la portavoce del partito, riuscendo sempre a restare in equilibrio tra concretezza e originalità. Ancora pochi giorni fa, in un'intervista a Der Spiegel aveva spiegato che l'obiettivo dei Pirati era "di diventare inutili". Allo stupito giornalista diceva infatti che, il suo sogno era "che gli altri partiti si mettono le mani nei capelli, spaventati dal successo dei Pirati e iniziano a rubarci le idee. Sarebbe grandioso". "Se gli altri ci prendono le idee" concludeva, "possiamo scioglierci con la coscienza a posto".
Il capogruppo della CDU: "Una scelta che merita rispetto" - Ora però la pressione degli studi universitari si è fatta troppo forte ed è arrivato il momento di fare un passo indietro. Peter Altmaier, capogruppo al Bundestag della CDU, il partito di Angela Merkel, sostiene su Twitter che la scelta di Weisband "merita rispetto perché è saggia e onesta", e osserva come "il Partito dei Pirati non ne sarà certo indebolito". Più preoccupato dalla scelta della Wiesbaden è Sebastian Nerz, segretario del partito, che si è detto profondamente dispiaciuto dalla sua scelta. "Non è certo la fine del Partito dei Pirati" scrive su Twitter, svelando però forse qualche timore rispetto alla fortuna della sua formazione. In un'intervista alla Frankfurter Allgemeine Zeitung, intanto la Weisband ha confermato la sua scelta, spiegando che potrebbe tornare in gioco per le elezioni federali del 2013. "E non poteva rimandare gli studi a dopo il 2013" le ha chiesto il giornalista. "Scherza - risponde scandalizzata la Weisbaden - il mio corso di laurea verrà abolito dopo quell'anno. Se non mi laureo entro il 2012 avrò studiato cinque anni invano".
I Pirati vanno a congresso - Il Partito dei Pirati intanto si prepara ad andare al suo primo vero congresso federale. Il 28 e 29 aprile il movimento si riunirà a Kiel, capitale dello Schleswig-Holstein, il Land più settentrionale, al confine con la Danimarca. Una scelta che dimostra l'avvento di una certa malizia politica. Una settimana dopo infatti lì si svolgeranno le elezioni locali per il rinnovo del parlamento. I Pirati sono già dati all'otto per cento e sulla spinta del congresso (al quale possono partecipare tutti quelli che vogliono, non ci sono iscritti) possono aspirare anche a qualcosa di più.
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La Weisband ha infatti 24 anni ed è attualmente studentessa di psicologia a Münster. Ma nonostante la giovane età è tutt'altro che una ragazzina. Dopo l'inaspettato successo alle elezioni berlinesi è diventata direttore politico del partito (un ruolo che non esiste in Italia, una specie di responsabile dell'organizzazione), grazie anche alla sua qualità nel gestire i rapporti con la stampa. In poco tempo è diventata una delle figure emergenti più importanti e riconosciute della politica tedesca, riuscendo sia a farsi accettare e rispettare dai veterani dei partiti più tradizionali, dalla CDU alla SPD, che farsi conoscere in rete, grazie al suo iper-attivismo su Twitter.
Weisband: "Voglio fare la psicologa" - Ora però, come spiega alla Frankfurter Allgemeine, non vuole "finire sul binario dei politici di professione, che rinunciano alla propria professione per la carriera politica. Queste persone poi fanno di tutto per restare nella politica e proprio per questo abbiamo la corruzione. E' sempre stato il mio sogno diventare una psicologa e non ci voglio rinunciare proprio adesso". Un misto di naifite e antipolitica che poi è anche alla base del successo del partito dei Pirati. Solo un mese fa aveva partecipato a alla conferenza stampa con cui i Pirati spiegavano le loro ambizioni politiche per il 2012. Dopo l'exploit a Berlino, infatti, il partito si era trovato diverse volte in imbarazzo nel gestire il proprio successo politico. Al di fuori di tematiche come il copyright o la libertà su Internet si erano dimostrati poco preparati, facendo spesso scena muta di fronte a domande sulla crisi greca o gli Eurobond. E così, dopo un paio di episodi imbarazzanti, i Pirati avevano deciso di documentarsi, stendere un programma dettagliato e presentarlo all'opinione pubblica.
Bild: "La piratessa che non vuole lettere d'amore" - Lo scorso 11 febbraio hanno tenuto la conferenza stampa (con la Weisband, il segretario Sebastian Nerz e Torge Schmidt, candidato nelle elezioni locali dello Schleswig-Holstein) nel corso della quale sono riusciti a chiedere le dimissioni del presidente della Repubblica Christian Wulff (invischiato in questi giorni in uno scandalo per finanziamenti illeciti), avere posizioni precise sull'economia e uscirscene anche con buone risposte in politichese. Ma il giorno dopo i titoli dei giornali erano tutti per la Weisband, che si era lamentata della gente che le scriveva: "Voterò per te perché sei bella". "Devono votare per noi perché sono convinti delle nostre idee" aveva protesta con una certa vivacità. Ma la Bild del giorno dopo titolava semplicemente: "L'affascinante piratessa non vuole lettere d'amore", seguito a ruota anche da quotidiani più seri.
Weisband: "Il nostro obiettivo è diventare inutili" - Con buona pace di tutti è diventata così la portavoce del partito, riuscendo sempre a restare in equilibrio tra concretezza e originalità. Ancora pochi giorni fa, in un'intervista a Der Spiegel aveva spiegato che l'obiettivo dei Pirati era "di diventare inutili". Allo stupito giornalista diceva infatti che, il suo sogno era "che gli altri partiti si mettono le mani nei capelli, spaventati dal successo dei Pirati e iniziano a rubarci le idee. Sarebbe grandioso". "Se gli altri ci prendono le idee" concludeva, "possiamo scioglierci con la coscienza a posto".
Il capogruppo della CDU: "Una scelta che merita rispetto" - Ora però la pressione degli studi universitari si è fatta troppo forte ed è arrivato il momento di fare un passo indietro. Peter Altmaier, capogruppo al Bundestag della CDU, il partito di Angela Merkel, sostiene su Twitter che la scelta di Weisband "merita rispetto perché è saggia e onesta", e osserva come "il Partito dei Pirati non ne sarà certo indebolito". Più preoccupato dalla scelta della Wiesbaden è Sebastian Nerz, segretario del partito, che si è detto profondamente dispiaciuto dalla sua scelta. "Non è certo la fine del Partito dei Pirati" scrive su Twitter, svelando però forse qualche timore rispetto alla fortuna della sua formazione. In un'intervista alla Frankfurter Allgemeine Zeitung, intanto la Weisband ha confermato la sua scelta, spiegando che potrebbe tornare in gioco per le elezioni federali del 2013. "E non poteva rimandare gli studi a dopo il 2013" le ha chiesto il giornalista. "Scherza - risponde scandalizzata la Weisbaden - il mio corso di laurea verrà abolito dopo quell'anno. Se non mi laureo entro il 2012 avrò studiato cinque anni invano".
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