In migliaia, 120mila secondo gli organizzatori, hanno sfilato contro i presunti brogli elettorali del 4 dicembre. Mikhail Gorbachev a Radio Mosca: "Il premier lasci". Simbolo della protesta è Alexei Navalny, il blogger che sfida il potere. FOTO E VIDEO
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Mosca: in piazza per la rivoluzione bianca - Le foto della protesta
La protesta contro il tandem Putin-Medvedev e i brogli del voto legislativo monta all'ombra di un grattacielo staliniano, nella prospettiva intitolata all'ex dissidente Sakharov, dove le recenti proposte di riforma del Cremlino sono accolte come "vuote promesse" di "usurpatori".
Circa 120 mila persone secondo gli organizzatori, 30 mila per la polizia, in ogni caso più dei 50 mila scesi in piazza Balotnaja il 10 dicembre scorso, sabato 24 dicembre hanno sfidato l'inverno russo per denunciare i brogli delle elezioni del 4 dicembre, per dire che Putin se ne andare a casa, per chiedere un nuovo inizio.
Sono state queste le richieste della folla, variegata per età, estrazione sociale e orientamento politico. Tutti uniti dal simbolico nastro bianco, diventato il segno distintivo di questa ritrovata voglia partecipativa del popolo russo. (GUARDA LE FOTO)
Gorbachev: Putin lasci il potere ora - Assente per problemi di salute l'ultimo presidente dell'Urss Mikhail Gorbachev ("il mio cuore è con voi", ha fatto sapere con un messaggio), è intervenuto a manifestazione conclusa ai microfoni si Radio Eco Mosca per chiede che lo zar di Russia lascia ora. "Consiglierei a Vladimir Vladimirovich di lasciare ora", ha dichiarato il padre della Perestroika.
Presente, invece, tra i dimostranti l'oligarca Mikhail Prokhorov (che promette legislative anticipate se verrà eletto al Cremlino). Batte un colpo anche l'ex ministro delle Finanze del governo Putin, Aleksei Kudrin, silurato dal presidente Medvedev: è salito sul palco sfidando fischi e cori di "vergogna, vergogna" e ha invitato a passare dagli slogan ai fatti per dialogare pacificamente con il potere, "altrimenti sarà rivoluzione".
Sul palco si sono avvicendati in venti: l'ex campione mondiale di scacchi Garry Kasparov ha confidato nell'arrivo di una 'vera primavera politica", l'ex vicepremier Boris Nemtsov ha evocato la richiesta di "dignità" della piazza, lo scrittore Boris Akunin ha proposto di battezzare il movimento "Russia onesta", il suo collega Dmitri Bikhov ha esaltato il "parto" di una società civile "con bandiere di tutti i colori, tranne il grigio della Russia di Putin".
L'eroe della piazza è il blogger Navalny - Ma il più applaudito è stato il blogger anti Putin Alexej Navalny, che ha promesso di portare in piazza a febbraio un milione di persone e di assaltare il Cremlino se il potere non risponderà alle richiesta del popolo, in primis nuove elezioni.
La folla intanto ha usato l'ironia contro Putin, non perdonandogli il paragone dei nastri bianchi con i preservativi e quello degli oppositori con la tribù di scimmie del Libro della Giungla.
In piazza c'era chi ha distribuito preservativi, chi palloncini con la loro forma, chi ha esibito foto della testa del premier infilata in un condom. Una ragazza di 20 anni tiene aperto il suo iPad dove ha scritto: "Io non simulo orgasmi, perché il mio Stato simula le elezioni?".
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