Egitto, nuovi scontri. Il premier: "È una controrivoluzione"

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Un momento degli scontri al Cairo

A un anno dall'inizio della primavera araba torna a salire la tensione al Cairo. In piazza Tahrir ci sarebbero diverse vittime. I militari sequestrano le telecamere ai giornalisti. I Fratelli Musulmani chiedono un'inchiesta: "Siamo scioccati"

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A un anno dall'inizio della primavera araba
sale la tensione in Egitto, dove da venerdì 16 dicembre i cittadini sono tornati per le strade a protestare contro il governo. Le manifestazioni anche questa volta si concentrano in piazza Tahrir al Cairo, dove sono proseguiti gli scontri iniziati venerdì 16 dicembre. Secondo le fonti mediche ci sarebbero già 6 vittime, che si vanno ad aggiungere alle dieci registrare negli scontri di venerdì. Per la città si sono sentiti per tutta la mattinata spari, mentre dalla piazza si levavano alte colonne di fumo.
Il premier egiziano Kamal al-Ganzuri attacca: "Questa non è una rivoluzione ma una controrivoluzione". I militari hanno intanto iniziato a sequestrare le telecamere ai giornalisti. Anche tre medici sarebbero stati arrestati.

Duri i commenti del partito dei Fratelli Musulmani, che in una nota si dicono "scioccati" e  chiedono un'inchiesta indipendente, trasparente e rapida sugli scontri tra manifestanti e militari. La Fratellanza ricorda che, quando i militari hanno preso il  potere alla caduta di Hosni Mubarak, hanno promesso di proteggere la  popolazione dalle violenze. "Per questo siamo rimasti scioccati nel  vederli uccidere e ferire i civili", si legge. Secondo il partito islamico i militari al governo dovrebbero immediatamente  scusa alla popolazione.

Ayman Nour, attivista politico che ai  tempi del presidente Hosni Mubarak ha trascorso diversi anni in carcere, ha chiesto che " il Consiglio Supremo delle  Forze armate lasci immediatamente il potere". Nour è anche fondatore del partito liberale al-Ghad è uno dei possibili candidati alle elezioni presidenziali del prossimo anno.

Si tratta degli scontri più sanguinosi dalle violenze di piazza dei cinque giorni di novembre in cui ci furono 40 morti. La giunta militare ha diffuso un comunicato in cui esprime "desolazione" per le vittime e ha annunciato che risarcirà le famiglie dei "martiri".

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