Elezioni in Marocco, il partito islamico canta vittoria
MondoIl leader dello schieramento Giustizia e Sviluppo si sbilancia: "Dalle informazioni che abbiamo, superiamo ogni previsione". Ma a vincere è soprattutto l’astensionismo: le elezioni si sono svolte senza incidenti ma l'affluenza si è attestata al 45%
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(In fondo all'articolo tutti i video sulle tensioni nel Mediterraneo)
Il filo-islamico Partito di Giustizia e sviluppo si è dichiarato vincitore delle elezioni legislative anticipate che si sono svolte venerdì 25 novembre in Marocco. "Dalle informazioni che abbiamo, superiamo ogni previsione, dovremmo ottenere tra i 90 e i 100 seggi" su 395, ha affermato il suo leader, Abdelillah Benkirane. Il partito islamico moderato, sostenuto dagli strati più poveri della popolazione, potrebbe ottenere una delle maggioranze più larghe nella storia recente del Marocco.
Le altre forze in campo sono l'Unione Nazionale degli Indipendenti (Rni), in cui spicca la figura dell'attuale ministro delle Finanze, Salaheddine Mezouar, un'alleanza eterogenea vicina alla monarchia e il partito nazionalista e conservatore Istiqlal del premier uscente, Abbas el Fassi.
Le elezioni si sono svolte senza incidenti, a differenza delle tensioni che continuano ad esserci in altri paesi del Nord Africa come l'Egitto, ma l'affluenza si è attestata al 45%, a testimonianza di una perdurante sfiducia nelle istituzioni e nel potere politico. Il movimento di protesta 20 febbraio, che comprende movimenti giovanili, attivisti di sinistra e fondamentalisti islamici, aveva invitato al boicottaggio. A conferma di un disinteresse diffuso c'è il fatto che 4 marocchini su 10 non si fosse neppure iscritti nelle liste elettorali (l'affluenza è stata conteggiata su 13,6 mln di persone e non sui 21,5 mln con piu' di 18 anni).
E' una magra consolazione per la monarchia il fatto che sia stato invertito il trend dell'affluenza: dalle elezioni del 1984 aveva fatto registrare un calo progressivo e costante (67% nel 1984; 64% nel 1992; 57% nel 1997, 52% nel 2002 e 37% nel 2007). Stavolta è aumentata, ma di poco. La monarchia può vantare, però, un altro successo, più sostanziale nel lungo termine: il fatto che il Marocco sia il primo Paese, dal momento in cui e' iniziata la Primavera araba, in cui il processo democratico si realizza senza violenze.
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Le altre forze in campo sono l'Unione Nazionale degli Indipendenti (Rni), in cui spicca la figura dell'attuale ministro delle Finanze, Salaheddine Mezouar, un'alleanza eterogenea vicina alla monarchia e il partito nazionalista e conservatore Istiqlal del premier uscente, Abbas el Fassi.
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E' una magra consolazione per la monarchia il fatto che sia stato invertito il trend dell'affluenza: dalle elezioni del 1984 aveva fatto registrare un calo progressivo e costante (67% nel 1984; 64% nel 1992; 57% nel 1997, 52% nel 2002 e 37% nel 2007). Stavolta è aumentata, ma di poco. La monarchia può vantare, però, un altro successo, più sostanziale nel lungo termine: il fatto che il Marocco sia il primo Paese, dal momento in cui e' iniziata la Primavera araba, in cui il processo democratico si realizza senza violenze.