Libia, Gheddafi e il figlio sepolti in una località segreta

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I corpi sono stati tumulati alla presenza di quattro testimoni. Rivelato il testo di una lettera scritta dal raìs a Berlusconi ad agosto: "Caro Silvio, speravo tentassi una mediazione prima di dare il sostegno a questa guerra"

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(in fondo all'articolo tutti i video sulla morte di Muammar Gheddafi)

Muammar Gheddafi e il figlio Mutassim son stati seppelliti martedì 25 ottobre, all'alba, in una località segreta su ordine del Consiglio nazionale di transizione (Cnt). Lo ha annunciato un capo delle milizie del Cnt di Misurata, che aveva in consegna il cadavere del colonnello libico. Padre e figlio sono stati tumulati alla presenza di quattro testimoni, durante una cerimonia funebre definita "molto semplice". Fino ad ora i corpi erano stati tenuti in una cella frigorifera in un vecchio mercato di Misurata per essere mostrati alla gente (LE IMMAGINI).

L'appello a Silvio Berlusconi -
Intanto lunedì 24 sono emersi nuovi particolari sugli ultimi giorni del raìs. A rivelarli è stato il sito internet del settimanale francese Paris Match che ha pubblicato la bozza di una lettera che Gheddafi ha inviato a Silvio Berlusconi il 5 agosto. La missiva, fatta recapitare a Palazzo Chigi dai manager di Hostessweb (l'agenzia di ragazze che animarono le ultime visite del colonnello in Italia), chiedeva al premier italiano di fermare i bombardamenti della Nato sul suo Paese.

"Caro Silvio - si legge  - sono rimasto sorpreso per l'atteggiamento di un amico con cui ho concluso un trattato di amicizia favorevole ai nostri due popoli. Avrei sperato che da parte tua ti interessassi almeno ai fatti e che tentassi una mediazione prima di dare il tuo sostegno a questa guerra". "Non ti biasimo per ciò di cui non sei responsabile - proseguiva il rais - perché so bene che non eri favorevole a quest'azione nefasta, che non fa onore a te e al popolo italiano". "Ma credo che tu abbia ancora la possibilità di fare marcia indietro e di far prevalere l'interesse dei nostri popoli", auspicava ancora il colonnello, che invitava il Cavaliere a parlare con i suoi alleati occidentali per fermare i bombardamenti.

E ancora: "Puoi essere certo che io e il mio popolo siamo disposti a dimenticare e a voltare questa pagina nera delle relazioni privilegiate che legano il popolo libico e il popolo italiano. Ferma questi bombardamenti che uccidono i nostri fratelli libici e i nostri bambini. Parla con i tuoi amici e alleati affinché cessi quest'aggressione nei confronti del mio Paese". "Spero che Dio onnipotente ti guiderà sul cammino della giustizia", concludeva Gheddafi considerando probabilmente Berlusconi come l'ultimo interlocutore possibile nel campo occidentale visti i trascorsi anche di amicizia tra i due. Ma non cambiò nulla.

Due esplosione a Sirte -
Intanto, a Sirte, nella serata di lunedì 24 due serbatoi di carburante sono esplosi a Sirte. Secondo alcune fonti locali il bilancio sarebbe di decine di morti. A provocare l'esplosione sarebbe stato un corto circuito.


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