Il movimento, nato a maggio nella capitale spagnola, si è espanso a macchia d'olio in Europa e negli Usa. Raccogliendo la rabbia di migliaia di cittadini contro l'alta finanza e la politica, accusati di essere i responsabili della crisi economica
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(in fondo all'articolo i video sulle manifestazioni del 15 ottobre)
Da Puerta del Sol a Zuccotti Park. Madrid e Manhattan non si erano mai somigliate tanto. I due luoghi simbolo degli indignados sono solo la punta dell'iceberg di un movimento ormai diffuso in tutto il mondo. Mille città coinvolte in 82 diversi paesi (guarda il video). Un'adesione globale che si deve alla rabbia comune e alla propaganda sul web.
Maggio 2010 è la data di nascita della protesta: migliaia di studenti, lavoratori precari, semplici cittadini si ritrovano nella piazza principale di Madrid. Si accampano in Puerta del Sol, stanchi della politica e dell'alta finanza, accusate di essere i responsabili della crisi economica. Il passaparola sui social network permette al movimento di espandersi oltre i confini nazionali. Grecia, Italia, poi le piazze di Parigi, Londra, Bruxelles e Lisbona: tutta Europa si è sentita indignata.
Dal vecchio continente la protesta è rimbalzata anche dall'altra parte dell'Atlantico. New York è diventata il fulcro delle manifestazioni contro la finanza statunitense. Grazie a Twitter il movimento Occupy Wall Street ha portato in piazza migliaia di indignati a stelle e strisce. Tra arresti, cortei e slogan anche gli Usa hanno dato vita ad una mobilitazione senza precedenti. E Zuccotti Park, a due passi dallo spettro di Ground Zero, è diventato il nuovo fulcro dell'indignazione globale.
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