Tiene la Spd, riconfermato il sindaco socialdemocratico Wowereit. La Cdu della cancelliera tedesca non riesce a sfondare, ma limita le perdite. Exploit del Partito dei Pirati: il movimento della rete entra nel Parlamento della città-Stato
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A marzo la prima sconfitta storica della Cdu
Angela Merkel: la cancelliera tedesca. LE FOTO
I socialdemocratici (Spd) mantengono il potere a Berlino, ma la capitale tedesca - con tutta probabilità - non sarà più guidata da una coalizione rosso-rossa (Spd-Linke), bensì da una nuova alleanza tra il partito del sindaco Klaus Wowereit ed i Verdi.
Sarà questo, confermano gli exit poll delle elezioni tenute nella città-Stato, il futuro assetto politico di Berlino. Ma le novità non finiscono qui: i circa 2,4 milioni di berlinesi che domenica 18 settembre sono andati alle urne hanno anche decretato il vero e proprio exploit del Partito dei Pirati, che si è presentato per la prima volta e si è già assicurato l'ingresso nel Parlamento locale con oltre l'8% dei voti. A differenza dei liberaldemocratici (Fdp), alleati dei conservatori (Cdu-Csu) nel governo federale della cancelliera Angela Merkel (Cdu), che rimediano l'ennesima, pesantissima sconfitta, e soprattutto sono costretti ad abbandonare un altro Parlamento regionale.
Merkel limita la sconfitta - Da parte loro, i conservatori della Merkel non ce la fanno neanche a Berlino, anche se limitano la sconfitta, con un leggero incremento delle preferenze: queste elezioni chiudono comunque un 'annus horribilis' per la leader conservatrice, visto che - su sette tornate regionali nel 2011 - il Partito è stato confermato solo in due Land, la Sassonia-Anhalt e il Meclemburgo-Pomerania Anteriore.
Secondo gli ultimi exit poll, la Spd ha ottenuto a Berlino il 28,5%-29,3%, contro il 30,8% del 2006, confermando quindi la propria posizione come primo partito della capitale, anche se in leggero calo. In questo modo, il sindaco Klaus Wowereit - 58 anni il mese prossimo - si prepara a essere riconfermato dopo 10 anni alla guida della città-Land.
I Verdi, intanto, mettono a segno un altro successo - con il 18,1%-18,3%, contro il precedente 13,1% - e sono già pronti ad avviare i colloqui con la Spd per la formazione di una nuova coalizione di governo che sostituirebbe quella attuale tra Spd e Linke. La sinistra radicale (Die Linke), infatti, perde terreno scendendo all'11,5%, rispetto al 13,4% del 2006. Da parte sua, Wowereit ha detto che vede più punti in comune con il programma dei Verdi rispetto a quello della Cdu.
Sconfitta dei liberaldemocratici - La coalizione nero-gialla (Cdu-Csu, Fdp) non ha più alcuna autorità, ha commentato il leader nazionale della Spd Sigmar Gabriel. Oltre ai sondaggi nazionali, che danno i partiti di maggioranza in costante calo, infatti, la Fdp continua a perdere pezzi anche a livello regionale. I liberaldemocratici hanno ottenuto solo l'1,8%-2% a Berlino contro il 7,6% del 2006 e sono 'condannati' così a uscire dal Parlamento regionale. Quest'anno, quindi, hanno perso cinque Land, considerato che non avevano raggiunto la soglia minima del 5% nemmeno in Renania-Palatinato (4,2%), Sassonia-Anhalt (3,8%), Brema (2,4%) e Meclemburgo-Pomerania Anteriore (2,7%).
Exploit del Partito dei Pirati - A livello regionale, il voto del 18 settembre ha espresso anche la protesta per la politica tradizionale, soprattutto attraverso la 'valvola' del Piraten Partei (il Partito dei Pirati), che ha sfondato al primo colpo ottenendo l'8,5%-8,8%: secondo alcuni osservatori, è un sintomo del disagio che si è creato nel Paese nei confronti dei partiti storici, come appunto la Cdu della Merkel. Per la cancelliera, la strada è sempre più in salita.
A marzo la prima sconfitta storica della Cdu
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Sarà questo, confermano gli exit poll delle elezioni tenute nella città-Stato, il futuro assetto politico di Berlino. Ma le novità non finiscono qui: i circa 2,4 milioni di berlinesi che domenica 18 settembre sono andati alle urne hanno anche decretato il vero e proprio exploit del Partito dei Pirati, che si è presentato per la prima volta e si è già assicurato l'ingresso nel Parlamento locale con oltre l'8% dei voti. A differenza dei liberaldemocratici (Fdp), alleati dei conservatori (Cdu-Csu) nel governo federale della cancelliera Angela Merkel (Cdu), che rimediano l'ennesima, pesantissima sconfitta, e soprattutto sono costretti ad abbandonare un altro Parlamento regionale.
Merkel limita la sconfitta - Da parte loro, i conservatori della Merkel non ce la fanno neanche a Berlino, anche se limitano la sconfitta, con un leggero incremento delle preferenze: queste elezioni chiudono comunque un 'annus horribilis' per la leader conservatrice, visto che - su sette tornate regionali nel 2011 - il Partito è stato confermato solo in due Land, la Sassonia-Anhalt e il Meclemburgo-Pomerania Anteriore.
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I Verdi, intanto, mettono a segno un altro successo - con il 18,1%-18,3%, contro il precedente 13,1% - e sono già pronti ad avviare i colloqui con la Spd per la formazione di una nuova coalizione di governo che sostituirebbe quella attuale tra Spd e Linke. La sinistra radicale (Die Linke), infatti, perde terreno scendendo all'11,5%, rispetto al 13,4% del 2006. Da parte sua, Wowereit ha detto che vede più punti in comune con il programma dei Verdi rispetto a quello della Cdu.
Sconfitta dei liberaldemocratici - La coalizione nero-gialla (Cdu-Csu, Fdp) non ha più alcuna autorità, ha commentato il leader nazionale della Spd Sigmar Gabriel. Oltre ai sondaggi nazionali, che danno i partiti di maggioranza in costante calo, infatti, la Fdp continua a perdere pezzi anche a livello regionale. I liberaldemocratici hanno ottenuto solo l'1,8%-2% a Berlino contro il 7,6% del 2006 e sono 'condannati' così a uscire dal Parlamento regionale. Quest'anno, quindi, hanno perso cinque Land, considerato che non avevano raggiunto la soglia minima del 5% nemmeno in Renania-Palatinato (4,2%), Sassonia-Anhalt (3,8%), Brema (2,4%) e Meclemburgo-Pomerania Anteriore (2,7%).
Exploit del Partito dei Pirati - A livello regionale, il voto del 18 settembre ha espresso anche la protesta per la politica tradizionale, soprattutto attraverso la 'valvola' del Piraten Partei (il Partito dei Pirati), che ha sfondato al primo colpo ottenendo l'8,5%-8,8%: secondo alcuni osservatori, è un sintomo del disagio che si è creato nel Paese nei confronti dei partiti storici, come appunto la Cdu della Merkel. Per la cancelliera, la strada è sempre più in salita.