La mossa a sorpresa di Wikileaks: tutti i file in rete

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Il sito di Assange pubblica integralmente e senza alcuna password di protezione 250mila documenti del Dipartimento di Stato Usa. E lancia l'appello: "Twittate le vostre scoperte". Sono quasi 3mila i dispacci sull'Italia, dal 1988 al 2010

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"Twittate le vostre scoperte importanti. L'intera stampa mondiale non ha sufficienti risorse ed è sostanzialmente faziosa". E' questo l'appello rivolto dallo staff di Wikileaks agli utenti di Twitter, invitati quindi a dare il proprio contributo nella ricerca di notizie tra i 251 mila cablogrammi del Dipartimento di Stato americano pubblicati venerdì 2 settembre dall'organizzazione.

On line tutti i cablogrammi - Il sito Wikileaks di Julian Assange ha infatti messo on line l'intero archivio di cablogrammi riservati della diplomazia Usa e ha poi pubblicato su Twitter
il link dal quale è possibile scaricare oltre 250mila documenti, senza alcuna password di protezione. Resta ancora da capire se anche questi nuovi dispacci confidenziali siano stati pubblicati integralmente: nei giorni scorsi infatti, il sito aveva cominciato a diffondere 134mila cablogrammi senza omettere dati sensibili che potevano mettere in pericolo vite umane, riconducendo alle fonti delle informazioni. Questa scelta aveva fatto infuriare l'Australia, protagonista di parte dei documenti riservati finiti online, che aveva accusato il suo cittadino Assange di danneggiare la sicurezza nazionale e l'operatività degli agenti coinvolti nella lotta al terrorismo con rivelazioni inopportune e pericolose.

Quasi 3mila documenti riguardano l'Italia - Sono circa 2970 i documenti del Dipartimento di Stato Usa pubblicati da Wikileaks e provenienti dalle sedi diplomatiche statunitensi in Italia, per lo più dall'ambasciata a Roma. Una settantina di questi provengono invece dai consolati Usa di Napoli, Milano e Firenze. I documenti abbracciano un arco di tempo di 22 anni, dal 25 agosto 1988 al 26 febbraio 2010. Tra i commenti sul nostro Paese, spicca un'accusa alla "tempistica" giudiziaria che spesso appare "politica" come nel caso della "sentenza di una corte civile contro la Finivest di Berlusconi". Questo quanto scrive la numero 2 dell'ambasciata Usa a Roma, Elizabeth Dibble, in un cablogramma dell'8 ottobre 2009, inviato subito dopo la bocciatura del lodo Alfano da parte della Corte Costituzionale, e pubblicato da Wikileaks. La magistratura italiana, si legge nel dispaccio, "era un tradizionale rifugio per i membri del Partito comunista durante la Guerra Fredda".
"Inoltre, la tempistica delle azioni giudiziarie - incluse alcune contro funzionari di centro-sinistra - spesso appare politica", annota la diplomatica. Tra questi casi la Dibble comprende la sentenza "di una corte civile contro la compagnia Fininvest di Berlusconi riguardo a una causa di lungo corso da 750 milioni di euro promossa da un rivale d'affari".

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