Libia, la Francia si sarebbe assicurata il 35% del petrolio

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Liberation svela un patto segreto tra il governo di Parigi e il Cnt su come destinare i giacimenti alla fine del conflitto. Ma il ministro degli Esteri Alain Juppé nega. La Russia intanto riconosce il nuovo governo

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La Francia sbloccherà fondi congelati al regime di Muammar Gheddafi per un importo pari a un miliardo e mezzo di euro: lo ha annunciato il ministro degli Esteri, Alain Juppè. Nelle banche francesi sono custoditi complessivamente 7,6 miliardi di euro, che il governo parigino aveva riferito ieri di aver chiesto alle Nazioni Unite di poter parzialmente assegnare al Consiglio Nazionale Transitorio, onde aiutare nella ricostruzione il governo-ombra istituito dai ribelli libici. Il via libera del Palazzo di Vetro non si è fatto attendere.
Intervistato dall'emittente radiofonica 'Rtl', Juppè ha sottolineato che in Libia la situazione si è ormai ampiamente stabilizzata, e che è dunque venuto il momento di sostenerne concretamente le autorità provvisorie. "Dobbiamo aiutare il Cnt", ha ribadito il capo della diplomazia francese, "perche' il suo Paese è devastato, le condizioni umanitarie sono difficili e mancano acqua, elettricità e carburante. Esistono decine di miliardi di euro in fondi congelati", ha ricordato. "Gli americani hanno sbloccato i loro e così è avvenuto per i britannici. Francesi e tedeschi stanno facendo lo stesso".

Lo scoop di Liberation - Intanto il quotidiano francese Liberation svela che il governo di Parigi avrebbe concluso un accordo con il Cnt all'inizio del conflitto in Libia, in base al quale il nuovo governo degli insorti concede a Parigi il 35% del petrolio libico. Il giornale si è procurato una lettera datata 3 aprile del Cnt e indirizzata all'emiro del Qatar in cui l'organismo degli insorti dice di aver firmato "un accordo che attribuisce il 35% del totale del greggio ai francesi in cambio del sostegno totale e permanente al nostro Consiglio". Nell'intervista radiofonica, Juppè ha detto di "non avere conoscenza di una lettera del genere", pur giudicando "logico" che i paesi che hanno sostenuto gli insorti siano privilegiati nella ricostruzione. "Il Cnt - ha detto il ministro - ha detto in modo assolutamente ufficiale che nella ricostruzione si sarebbe rivolto in modo preferenziale a coloro che l'hanno sostenuto e ciò mi pare logico e giusto".
Il Cnt ha però smentito Liberation. "I contratti sullo sfruttamento del petrolio libico saranno assegnati sulla base del merito e non per favoritismi politici" ha detto il rappresentante del
Consiglio nazionale di transizione libico in Gran Bretagna, Guma al Gamaty.

Il governo russo riconosce il Cnt - Intanto anche la Russia ha deciso il riconoscimento del Consiglio Nazionale Transitorio, il governo-ombra istituito dai ribelli, come unica e legittima autorità "funzionante" nel Paese nord-africano: lo ha annunciato il ministero degli Esteri di Mosca, esprimendo l'auspicio che manterranno vigore gli accordi bilaterali conclusi in precedenza. Sono ormai una cinquantina gli Stati stranieri che riconoscono ufficialmente lo stesso Cnt.

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