Quattro aerei, 19 terroristi, tremila vittime. Ma a 10 anni da quell’11 settembre c’è anche chi si chiede se la risposta giusta all’attacco siano state le guerre in Iraq e in Afghanistan: hanno fatto oltre 250 mila vittime tra militari e civili
11 SETTEMBRE: L'ALBUM FOTOGRAFICO
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di Isabella Fantigrossi
Sono le 8.48 quando un Boeing 767 dell'American Airlines, con 92 persone a bordo, centra la torre Nord del World Trade Center di New York tra il 93° e il 99° piano. Alle 9.06 un altro 767, dell'United Airlanes, con 65 passeggeri, si schianta contro la torre Sud poco più in basso, tra il 77° e l’85° piano. E' l’inizio dell’attacco terroristico all’America dell’11 settembre.
Gli schianti contro le Torri Gemelle avvengono a 18 minuti di distanza l’uno dall’altro. I 38mila litri di cherosene di ciascun aereo prendono fuoco. Le fiamme divampate portano la temperatura all’interno degli edifici a raggiungere quasi mille gradi. L’acciaio "rammollito" fa collassare le due strutture portanti. Dopo un incendio di quasi un’ora, alle 10.05 la torre Sud, alta 415 metri, crolla su se stessa, sollevando un'enorme nuvola di polvere. Ventitré minuti dopo, si sbriciolano anche i 417 metri dell’altra, ricoprendo la zona sud di Manhattan di detriti. Sei anni e otto mesi il tempo impiegato dal 1966 al 1973 per costruire le Twin Towers. Un’ora e quaranta minuti il tempo della loro distruzione nel 2001. Dopo l’attentato furono rimosse da Ground Zero 450mila tonnellate di macerie.
Mentre a New York si consuma la tragedia, a Washington un terzo aereo di linea, un Boeing 757 dell’American Airlines, con 64 persone a bordo, si schianta alle 9.43 contro il Pentagono. Un quarto aereo dirottato cade invece vicino a Pittsburgh, mancando il probabile obiettivo di Camp David, base dei presidenti americani.
In tutto, gli attacchi terroristici dell’11 settembre – portati a termine da 19 terroristi di Al Qaeda che dirottarono i quattro aerei civili armati di coltelli e taglierini - causarono poco meno di 3000 vittime. Tutti i 266 passeggeri e membri dell’equipaggio dei quattro aerei morirono durante lo schianto. Al World Trade Center, dove ogni giorno si recavano circa 50mila lavoratori, persero la vita 2.752 persone, tra cui gli eroi dell’11 settembre, 343 vigili del fuoco del New York City Fire Department e 60 agenti della polizia portuale e della città, deceduti sotto le macerie delle due torri. Tra le vittime nche 8 paramedici privati. 200 le persone che decisero di morire lanciandosi dagli edifici in fiamme piuttosto che finire bruciati. La maggior parte delle vittime erano civili di 70 diverse nazionalità. 18 le persone tratte in salvo sotto le macerie delle torri il giorno stesso dell’attentato. 55 invece i militari uccisi al Pentagono.
Subito dopo gli attacchi alle Twin Towers, i Vigili del fuoco di New York inviarono al World Trade Center 200 agenti insieme ad altri pompieri fuori servizio. Mentre la Polizia mandò le unità speciali dette "Emergency Service Units" e altro personale. 6000 furono invece gli uomini dell’Fbi impiegati fin da subito nell’inchiesta sul terrorismo che portò, 3398 giorni dopo l’11 settembre, all’obiettivo principale: l’uccisione del responsabile dell’attacco, Osama Bin Laden.
Secondo un articolo di Jason Burke sul Guardian, il "grottesco errore strategico" della guerra in Iraq e del conflitto in Afghanistan scatenati in risposta all’11 settembre è costato all’America mille miliardi di dollari. Senza contare il sacrificio umano: a novembre 2010 i soldati statunitensi uccisi in Iraq sono stati 4.409, con più di 31mila feriti. In Afghanistan oltre 2000 soldati, di cui 1300 americani. E se si sommano questi numeri a quelli delle vittime civili e militari irachene e afghane si raggiunge probabilmente la somma di 250mila vittime. Un dato rozzo e approssimativo che però dà l’idea, dice Burke, della scala di violenza che si è raggiunta dal 2001 al 2011.