Il nuovo Stato dell'Africa diventerà, la prossima settimana, il 193/o Paese delle Nazioni Unite. Il Paese festeggia l'indipendenza dal Nord. ASCOLTA L'INNO
Folle festanti hanno celebrato a Giuba l'indipendenza del Sud Sudan.
La notte tra venerdì 8 e sabato 9 luglio, quando si sono uditi i rintocchi della campana che suonava la mezzanotte, un'esplosione di gioia ha salutato l'inizio del primo giorno del nuovo Stato: "Siamo liberi! Siamo liberi! Addio Nord, buongiorno felicità !", gridava tra la folla una cittadina sud sudanese. "Abbiamo lottato così a lungo, questo è il nostro grande giorno, non potete immaginare ciò che sentiamo", ha detto uno studente di 27 anni tornato apposta dal Cairo per celebrare.
Fuochi d'artificio hanno illuminato il cielo, mentre numerosi automobilisti, sventolando bandiere e suonando il clacson, percorrevano le strade della capitale sud sudanese, in preda a un tumulto assordante.
Per celebrare l'indipendenza del nuovo Stato sono giunti a Giuba governanti stranieri, fra cui 30 leader africani, e il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon. "Il popolo del Sud Sudan ha realizzato un sogno - ha dichiarato Ban al suo arrivo - L'Onu e la comunità internazionale continueranno a restare a fianco del Sud Sudan".
Dopo oltre 50 anni di guerra - inframmezzati da un periodo di calma di alcuni anni - fra i ribelli del Sud e i vari governi succedutisi a Khartoum, con un bilancio di almeno due milioni di morti, nel 2005 era stato firmato un accordo di pace che prevedeva un referendum di autodeterminazione per il Sud: svoltosi lo scorso gennaio, quasi il 99% dei votanti si è pronunciato per la secessione.
Il governo di Khartoum già da venerdì 8 luglio ha riconosciuto la Repubblica del Sud Sudan.
Ascolta l'inno nazionale
La notte tra venerdì 8 e sabato 9 luglio, quando si sono uditi i rintocchi della campana che suonava la mezzanotte, un'esplosione di gioia ha salutato l'inizio del primo giorno del nuovo Stato: "Siamo liberi! Siamo liberi! Addio Nord, buongiorno felicità !", gridava tra la folla una cittadina sud sudanese. "Abbiamo lottato così a lungo, questo è il nostro grande giorno, non potete immaginare ciò che sentiamo", ha detto uno studente di 27 anni tornato apposta dal Cairo per celebrare.
Fuochi d'artificio hanno illuminato il cielo, mentre numerosi automobilisti, sventolando bandiere e suonando il clacson, percorrevano le strade della capitale sud sudanese, in preda a un tumulto assordante.
Per celebrare l'indipendenza del nuovo Stato sono giunti a Giuba governanti stranieri, fra cui 30 leader africani, e il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon. "Il popolo del Sud Sudan ha realizzato un sogno - ha dichiarato Ban al suo arrivo - L'Onu e la comunità internazionale continueranno a restare a fianco del Sud Sudan".
Dopo oltre 50 anni di guerra - inframmezzati da un periodo di calma di alcuni anni - fra i ribelli del Sud e i vari governi succedutisi a Khartoum, con un bilancio di almeno due milioni di morti, nel 2005 era stato firmato un accordo di pace che prevedeva un referendum di autodeterminazione per il Sud: svoltosi lo scorso gennaio, quasi il 99% dei votanti si è pronunciato per la secessione.
Il governo di Khartoum già da venerdì 8 luglio ha riconosciuto la Repubblica del Sud Sudan.
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