Si chiama Ryu Matsumoto, aveva le deleghe per la ricostruzione dopo il terremoto e lo tsunami dell'11 marzo. Nei giorni scorsi aveva rimproverato un governatore davanti alle telecamere e aveva poi minacciato i giornalisti di non divulgare l'episodio
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E quello tedesco che se ne va per aver copiato la tesi
Si è dimesso il ministro giapponese, appena designato alla ricostruzione dopo il terremoto e lo tsunami del marzo scorso; e il 'passo indietro' è un ennesimo colpo di immagine per il premier Naoto Kane, che far passare provvedimenti finanziari chiave in un Parlamento molto diviso, in un momento in cui il Giappone fatica a riprendersi dal disastro e dalla crisi nucleare.
Ryu Matsumoto, 60 anni, ha lasciato l'incarico assunto appena una settimana fa dopo che, con i suoi modi bruschi e arroganti, aveva suscitato sconcerto e malumore.
Domenica 3 luglio durante un tour nelle regioni terremotate il neo-ministro aveva detto al governatore della prefettura di Iwate, Takuya Tasso, che il governo non aiuterà le comunità che non riescono a presentare idee innovative; e davanti alle telecamere, aveva rimproverato un altro governatore, quello della prefettura di Miyagi, Yoshihiro Murai, per averlo fatto attendere e poi aveva ordinato ai giornalisti di non divulgare l'episodio se non volevano rischiare conseguenze per le loro aziende.
La polemica su Matsumoto, che assommava anche la delega per l'ambiente, potrebbe aumentare la pressione sull'impopolare premier, sopravvissuto lo scorso mese a un voto di sfiducia con la promessa di dimettersi, ma che finora ha rimandato l'appuntamento.
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