Migliaia di dissidenti del regime di Damasco si ammassano sulla linea che separa i due paesi, messi sotto pressione tra carri armati ed esercito. Ankara convoca con urgenza l'ambasciatore del governo di Assad
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(in fondo all'articolo tutti i video sulla crisi in Siria e in Giordania)
Sono stati più di 1.500 i profughi siriani entrati nel sud della Turchia nelle ultime 24 ore, connotate giovedì mattina da un'incursione dell'esercito di Damasco fino a poche centinaia di metri dal confine turco dove sono accampate persone in fuga dalla repressione del regime. La cifra profughi accolti nelle cinque tendopoli turche e comunicata dal Governatorato provinciale di Hatay, riferisce l'agenzia Anadolu, è di 11.739 (ieri mattina ne erano stati censiti 10.224). L'organizzazione umanitaria islamica Mezzaluna rossa, subito dopo l'incursione, aveva contato 600 ingressi di profughi spaventati dall'arrivo di truppe e blindati accompagnati da alcuni colpi di mitragliatrice.
Nelle ultime settimane, migliaia di persone in fuga dal 'giro di vite' deciso da Damasco si sono ammassate lungo il confine, ma molti hanno finora esitato ad attraversarlo per l'incertezza di entrare su suolo straniero e la paura di lasciarsi alle spalle le proprietà. Stipati nella sottile striscia di terra, hanno vissuto all'aperto o in ricoveri di fortuna, fatti di rami o teli di plastica, sopravvivendo con scarso cibo o acqua. Le autorità turche hanno loro assicurato che possono attraversare il confine se si sentono minacciati e secondo Kucukali, la Mezzaluna Rossa ha una capacità teorica di accogliere 250mila persone.
Un'emergenza umanitaria che sta facendo salire la tensione tra Siria e Turchia. Giovedì, in serata, il governo di Ankara ha convocato con urgenza l'ambasciatore siriano. A preoccupare il governo turco è anche l'ammassamento di truppe e tank siriani al confine tra i due paesi. Nella mattinata di giovedì i carri armati siriani si erano spinti fin quasi al confine: secondo fonti della dissidenza, le truppe fedeli al regime di Bashar al-Assad, 'coperte' dai blindati, hanno fatto irruzione nel villaggio di Khirbet a-Joz, all'alba. Dall'altra parte del confine, in Turchia, testimoni vedevano chiaramente i soldati e i blindati scendere attraverso una collina, a meno di un chilometro dal confine turco-siriano, vicino alla frontiera. Nel timore di sviluppi, la polizia turca ha issato sacchi di sabbia e montato binocoli di precisione su treppiedi nelle vicinanze di Guvecci. I soldati siriani hanno anche tirato giù la bandiera turca issata alcuni giorni prima dai profughi siriani e l'hanno sostituita con una siriana: i militari sono rimasti per l'intera mattinata e poi, poco prima di mezzogiorno, si sono ritirati. "Non erano mai state così vicino al confine", ha detto un giornalista turco.
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Nelle ultime settimane, migliaia di persone in fuga dal 'giro di vite' deciso da Damasco si sono ammassate lungo il confine, ma molti hanno finora esitato ad attraversarlo per l'incertezza di entrare su suolo straniero e la paura di lasciarsi alle spalle le proprietà. Stipati nella sottile striscia di terra, hanno vissuto all'aperto o in ricoveri di fortuna, fatti di rami o teli di plastica, sopravvivendo con scarso cibo o acqua. Le autorità turche hanno loro assicurato che possono attraversare il confine se si sentono minacciati e secondo Kucukali, la Mezzaluna Rossa ha una capacità teorica di accogliere 250mila persone.
Un'emergenza umanitaria che sta facendo salire la tensione tra Siria e Turchia. Giovedì, in serata, il governo di Ankara ha convocato con urgenza l'ambasciatore siriano. A preoccupare il governo turco è anche l'ammassamento di truppe e tank siriani al confine tra i due paesi. Nella mattinata di giovedì i carri armati siriani si erano spinti fin quasi al confine: secondo fonti della dissidenza, le truppe fedeli al regime di Bashar al-Assad, 'coperte' dai blindati, hanno fatto irruzione nel villaggio di Khirbet a-Joz, all'alba. Dall'altra parte del confine, in Turchia, testimoni vedevano chiaramente i soldati e i blindati scendere attraverso una collina, a meno di un chilometro dal confine turco-siriano, vicino alla frontiera. Nel timore di sviluppi, la polizia turca ha issato sacchi di sabbia e montato binocoli di precisione su treppiedi nelle vicinanze di Guvecci. I soldati siriani hanno anche tirato giù la bandiera turca issata alcuni giorni prima dai profughi siriani e l'hanno sostituita con una siriana: i militari sono rimasti per l'intera mattinata e poi, poco prima di mezzogiorno, si sono ritirati. "Non erano mai state così vicino al confine", ha detto un giornalista turco.