Lavoravano per l'intelligence Usa prima del blitz che ha portato all'uccisione del leader di Al Qaeda. Tra loro, un maggiore dell'esercito che avrebbe copiato le targhe delle auto che si recavano nel complesso in cui abitava lo sceicco del terrore. VIDEO
2001-2011: vai allo speciale. Video, foto e le ultime news
La principale agenzia di intelligence militare del Pakistan ha arrestato cinque informatori della Cia che lavoravano per l'intelligence Usa prima del raid in cui il mese scorso è stato ucciso Osama Bin Laden. Lo ha reso noto il New York Times.
Uno degli arrestati è un maggiore dell'esercito pakistano che, secondo i suoi ufficiali, avrebbe copiato le targhe delle auto che si recavano nel complesso in cui abitava il leader di al Qaeda, a nord-ovest di Islamabad. Non è chiaro che succederà ora agli informatori Cia
arrestati in Pakistan, secondo quanto riferito dal quotidiano che ha citato funzionari americani.
Il direttore uscente della Cia, Leon Panetta, ha sollevato la questione dell'arresto degli informatori nel corso di una visita la scorsa settimana a Islamabad dove ha incontrato funzionari dell'esercito e dell'intelligence pakistana, secondo quanto scrive il quotidiano.
Alcuni a Washington considerano l'arresto come un altro segno del profondo disaccordo tra Usa e Pakistan nella lotta contro gli estremisti. Nel raid del 2 maggio effettuato dai Navy Seal, gli Stati Uniti avrebbero lasciato Islamabad all'oscuro dell'operazione fino all'ultimo, umiliando così le forze armate pakistane.
La principale agenzia di intelligence militare del Pakistan ha arrestato cinque informatori della Cia che lavoravano per l'intelligence Usa prima del raid in cui il mese scorso è stato ucciso Osama Bin Laden. Lo ha reso noto il New York Times.
Uno degli arrestati è un maggiore dell'esercito pakistano che, secondo i suoi ufficiali, avrebbe copiato le targhe delle auto che si recavano nel complesso in cui abitava il leader di al Qaeda, a nord-ovest di Islamabad. Non è chiaro che succederà ora agli informatori Cia
arrestati in Pakistan, secondo quanto riferito dal quotidiano che ha citato funzionari americani.
Il direttore uscente della Cia, Leon Panetta, ha sollevato la questione dell'arresto degli informatori nel corso di una visita la scorsa settimana a Islamabad dove ha incontrato funzionari dell'esercito e dell'intelligence pakistana, secondo quanto scrive il quotidiano.
Alcuni a Washington considerano l'arresto come un altro segno del profondo disaccordo tra Usa e Pakistan nella lotta contro gli estremisti. Nel raid del 2 maggio effettuato dai Navy Seal, gli Stati Uniti avrebbero lasciato Islamabad all'oscuro dell'operazione fino all'ultimo, umiliando così le forze armate pakistane.