Canada: storia di Jack, l'eroe di Youtube

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Un'immagine tratta dal video su YouTube costato la sospensione da scuola ad uno studente americano.
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Uno studente ha realizzato una serie di animazioni stile South Park apprezzate anche dai suoi insegnanti. Poi le ha pubblicate sul web e per questo è stato sospeso dalla scuola. E i blogger si sono schierati dalla parte del ragazzo

di Gabriele De Palma

“Non capisco per quale motivo continuino ad investigare, dato che la polizia ha abbandonato il caso. Credo sia perché con il clamore mediatico che hanno suscitato ora devono dimostrare di fare qualcosa”. Sono queste le parole con cui Jack Christie, studente dell'ultimo anno del liceo, ha commentato l'accanimento del suo istituto, la Donald Wilson Secondary School, contro di lui. La vicenda accade in una scuola superiore di Whitby, in Canada, dove il ragazzo è stato sospeso fino a fine anno per aver pubblicato su YouTube dei video giudicati “offensivi e di detrimento per la morale dell'istituto” dal consiglio scolastico. Il problema è che quelle immagini erano state prodotte per un'esercitazione scolastica e pure apprezzate dai professori. E ora in aiuto al giovane si mobilitano alcuni guru della rete. 

I video – Pietra dello scandalo è una serie di video animati dal titolo "Jack Christie parla ai più piccoli", contenenti consigli e suggerimenti ai più giovani frequentatori della scuola, farciti con battute politicamente scorrette, violenza gratuita (viene addirittura ucciso un mango parlante), riferimenti a sostanze stupefacenti sulla falsa riga del cartone animato South Park. In un episodio, il terzo della serie, viene anche preso di mira il senatore democratico Joe Liberman, accusato di mangiare i bambini e di essere zoofilo (nell'accezione di zoofilia erotica). Quando i video – divertenti e di buona fattura – sono stati proiettati in classe hanno ottenuto un plauso da parte di studenti e docenti, che hanno anche premiato Christie con un bel voto. Dopo il buon risultato scolastico però Jack ha pensato di pubblicarli su YouTube. E qui sono iniziati i suoi problemi.

Guarda il video



Reazione dell'Istituto – Il consiglio scolastico ha visto i cartoon online e non li ha trovati lodevoli come avevano fatto gli insegnanti. Ha convocato lo studente chiedendogli di rimuoverli dal web; al suo rifiuto lo hanno sospeso a tempo indeterminato da scuola e hanno chiamato la polizia per indagare sull'accaduto. La sospensione ad libitum è stata poi trasformata nella pena massima di 20 giorni e così Jack non potrà andare a scuola fino alla fine dell'anno. Potrà partecipare agli esami finali – bontà del consiglio scolastico – a patto che non parli né dei video né dell'accaduto. A questo punto della vicenda si sono interessati prima i giornali locali, poi il Globe and Mail (il più importante quotidiano canadese) e da lì è rimbalzata online, arrivando a raccogliere la solidarietà per Jack da parte di alcuni guru della rete, tra cui lo scrittore di fantascienza e celebre blogger Cory Doctorow di Boing Boing. In risposta alle accuse, la portavoce dell'Istituto ha dichiarato che “non importa se i comportamenti deprecabili avvengono durante o dopo l'orario scolastico, abbiamo il potere di intervenire”.

La replica dell'autore
– La replica dello studente non poteva che arrivare in formato cartoon, con un episodio che contiene un messaggio al consiglio scolastico, in cui spiega ai professori che il loro atteggiamento non ha fatto altro che attirare attenzione sui suoi filmati, che gli adolescenti non sono così manipolabili come loro pensano, sono in grado di discernere tra fiction, commedia e realtà e che la libertà di espressione e di critica è un diritto inalienabile.

Guarda il cartoon di replica al consiglio scolastico



Almeno in Canada. Ora Jack sta preparando un nuovo episodio della serie Jack parla ai più piccoli, il quarto, annunciato da un promo che lascia intuire che la verve polemica e dissacrante dell'autore non si è indebolita con le sanzioni comminategli.
Forse è nata una stella.


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