"Yes we Kahn!": in rete spuntano i supporter di Dsk

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epa02733660 (FILES) File photo of International Monetary Fund (IMF) Managing Director Dominique Strauss-Kahn attending a family photo session at the Bercy Finance Ministry in Paris, France, 19 February 2011. According to The New York Times, Strauss-Kahn, was arrested in New York on 14 May 2011 and accused of a sexual attack on a hotel maid earlier the same day. The newspaper, quoting a Port Authority source, said Strauss-Kahn was arrested minutes before he was to due to fly to Paris from John F. Kennedy International Airport in New York.  EPA/IAN LANGSDON

Siti e gruppi sui social network raccolgono centinaia di commenti dei fan dell'ex direttore dell'Fmi accusato di stupro da una cameriera americana, tra gadget, slogan e attacchi al "complotto" sull'asse Obama-Sarkozy. Anche se non mancano le voci contro

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di Cristina Bassi

In vendita ci sono le magliette con la scritta “Yes we Kahn!”, i commenti sui social network sono migliaia e aggiornati al minuto, le adesioni sono centinaia. C’è molto fermento in rete sulla vicenda di Strauss-Kahn, l’ex direttore del Fondo monetario internazionale accusato di stupro da una cameriera americana. Soprattutto in suo sostegno. Si tratta di siti e gruppi per lo più in francese, che al grido di “Viva DSK” e in nome della presunzione d’innocenza attaccano l’ “esecuzione americana”, chi vuole prendere il posto di Strauss-Kahn all’Fmi o nel panorama politico francese, i giornalisti “che giocano a fare i cani da guardia davanti a casa di Dominique”, la donna presunta vittima della violenza. Tutti a favore dell’imputato, come il sito di vignette che raffigura Sarkozy nella vasca da bagno pensante: “Che cosa potrebbe mettere fuori gioco il mio principale rivale?”.

Non sempre i promotori dei gruppi di sostegno si dichiarano, molte iniziative sembrano spontanee e non è possibile verificare chi ci sia dietro. Il gruppo su Facebook che porta il nome dell’ex funzionario ha una presentazione molto istituzionale e ha (il 7 giugno) 1.800 “like”. Ci sono anche i collegamenti al gruppo in sostegno della moglie di Strauss-Kahn, Anne Sinclair, anche lei molto gettonata e definita “Donna coraggio”, e ai “JSK”, i “Giovani con Strauss-Kahn”. “Ce ne infischiamo di questa mascherata, basta”, scrive su Facebook J-Louis, “Coraggio, spero che alla fine la verità trionfi”, aggiunge Zouadine, “Sono con te in questa terribile prova, in questa macchinazione, in questo complotto”, commenta Philippe. Rakya sottolinea: “A Bill Clinton non hanno fatto un quarto di quello che ha subito Strauss-Kahn e lui era colpevole e ha spergiurato. Si servono di DSK per umiliare la Francia”.

Non mancano le voci contro. Come quella di Jean, che chiede: “Chi gestisce questo profilo? Una persona, un partito? Ci piacerebbe saperlo”. E Agnes: “Lui ama le donne? Bell’affare! Penso che le donne all’occorrenza gli rendano il favore... Anche loro lo amano”. Il Comitato di sostegno di Dominique Strauss-Kahn ha sia un gruppo su Facebook, con 4.400 “like”, sia un sito. A fondarlo il “Club DSK”, un movimento nato lo scorso anno su iniziativa di alcuni simpatizzanti del Partito socialista per promuovere la candidatura del politico francese alle Primarie della sinistra e la sua corsa alle Presidenziali del 2012 contro Sarkozy.
Le Monde scrive che questi siti hanno ormai perso di utilità, i militanti però si sono attivati ancora di più nel momento di difficoltà del proprio beniamino. Sono loro a mettere in vendita nella boutique online, a 20 euro, le magliette pro DSK, a incitare i fan a esprimere la propria vicinanza all’imputato e a sua moglie “in questo momento di dolore e di difficoltà” e a scrivere loro qualche riga in una lettera da spedire all’indirizzo newyorkese.

Guarda tutti i video sull'arresto di Strauss-Kahn:

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