Uccidi Bin Laden: quando il newsgame fa discutere
MondoA una settimana dalla morte del leader di Al Qaeda sono disponibili online tre videogiochi in cui l’utente veste i panni dei Navy Seals e si infiltra nel bunker di Abbottabad. In attesa delle polemiche, i giochi più controversi sui fatti di attualità
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FOTO: Il covo di Bin Laden - La fotostoria di Bin Laden - Il blitz visto dalla Casa Bianca
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di Nicola Bruno
Obama si è rifiutato di mostrare le immagini sull’uccisione di Bin Laden. Ma nel mondo di pixel dei videogames si può già rivivere in prima persona l’esperienza del commando che ha catturato e ucciso il leader di Al-Qaeda. A meno di una settimana dall’evento, sono ben tre i videogiochi disponibili online ambientati nell’ormai famoso covo pakistano di Abbottabad.
Il primo è un vero e proprio instant-game ed è stato rilasciato dallo studio newyorkese Kumo che realizza solo videogiochi per Pc a sfondo bellico, spesso basati su eventi storici reali. L’ultimo della serie è stato pubblicato domenica scorsa e si chiama “KumaWar Episode 107: Osama 2011” (disponibile qui per il download gratuito). L’utente deve vestire i panni di un membro dei Navy Seals, il super-commando statunitense che ha portato a termine la missione, ed entrare nella struttura in cui si nasconde Bin Laden. Si parte da una ricognizione nel giardino antistante e, dopo aver fatto saltare in aria le porte lucchettate, si penetra nell’abitazione vera e propria, tra rifugi sotterranei e scale poco illuminate. Al primo piano si incontra poi Bin Laden in persona.
Guarda il video del videogioco
Il game-play di “KumaWar Episode 107: Osama 2011” è davvero semplice (e a tratti anche banale), mentre la ricostruzione grafica è stata eseguita in maniera abbastanza fedele alle immagini del bunker diffuse dai media. Una somiglianza fin troppo evidente che si prepara già a scatenare polemiche, anche perché è fin troppo chiaro qual è la prospettiva in cui il giocatore è invitato a calarsi: “A Kuma proviamo molto rispetto per i soldati americani e per i sacrifici che fanno ogni giorno”, ha spiegato uno degli ideatori, “Speriamo che raccontando le loro storie con un medium così efficace pubblico americano possa comprendere meglio meglio i pericoli a cui devono far fronte”.
Molto simile a KumaWar è poi un altro browser-game realizzato da News+Gameplay. Si chiama Bin Laden Raid ed anche questo simula (con una minore efficacia grafica) l’entrata nel bunker dei Navy SEALs incaricati di uccidere l’ex leader di Al Qaeda.
Il terzo videogame ispirato alla morte di Bin Laden non è un nuovo titolo ma un aggiornamento per Counter-Strike: Source, popolare sparatutto per cui ora è possibile scaricare le mappe dettagliate con l’abitazione di Osama Bin Laden in Pakistan. Per prevenire eventuali polemiche lo sviluppatore che le ha realizzate ha subito messo le mani avanti: “Quello che le persone non capiscono è che la sola cosa che queste mappe hanno in comune con Osama è la località. Posso capire che si possa trovare la scelta di cattivo gusto, ma se è questa la vostra opinione dovreste protestare contro l’intero gioco (così come tutti gli altri)”.
In effetti, il mondo degli sparatutto e dei war-games è da tempo al centro delle polemiche, soprattutto quando vengono tirati in ballo temi di attualità o di storia recente. Ecco una selezione (non esaustiva) dei giochi di guerra che hanno fatto più discutere:
Super-Columbine Massacre - Polemiche a non finire per questo sparatutto ambientato nel college statunitense in cui nel 1999 furono uccisi 12 studenti e un docente. Messo a disposizione gratuitamente online, è stato scaricato migliaia di volte.
Muslim Massacre: The Game of Modern Religious Genocide - Gioco amatoriale non più disponibile online il cui scopo era uccidere quanti più mussulmani possibile nel minor tempo possibile.
Medal of Honor 2010 - Ambientato in Afghanistan, nella modalità multiplayer è possibile vestire i panni dei talebani. Dopo le proteste, la Electronic Arts ha cambiato il termine "talebano" con "forze dell’opposizione".
Six Days in Fallujah - Basato sulla seconda battaglia di Fallujah, il gioco è stato duramente criticato per il fatto di rendere troppo "glamour" un fatto di storia recente. Non è mai arrivato sugli scaffali dei negozi.
Call of Duty Black Ops - In una delle operazioni ambientate a Cuba, le unità speciali della Cia provano ad uccidere un giovane Fidel Castro, colpendo però un suo sosia. Il gioco è stato duramente condannato dai media di stato cubani.
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Obama si è rifiutato di mostrare le immagini sull’uccisione di Bin Laden. Ma nel mondo di pixel dei videogames si può già rivivere in prima persona l’esperienza del commando che ha catturato e ucciso il leader di Al-Qaeda. A meno di una settimana dall’evento, sono ben tre i videogiochi disponibili online ambientati nell’ormai famoso covo pakistano di Abbottabad.
Il primo è un vero e proprio instant-game ed è stato rilasciato dallo studio newyorkese Kumo che realizza solo videogiochi per Pc a sfondo bellico, spesso basati su eventi storici reali. L’ultimo della serie è stato pubblicato domenica scorsa e si chiama “KumaWar Episode 107: Osama 2011” (disponibile qui per il download gratuito). L’utente deve vestire i panni di un membro dei Navy Seals, il super-commando statunitense che ha portato a termine la missione, ed entrare nella struttura in cui si nasconde Bin Laden. Si parte da una ricognizione nel giardino antistante e, dopo aver fatto saltare in aria le porte lucchettate, si penetra nell’abitazione vera e propria, tra rifugi sotterranei e scale poco illuminate. Al primo piano si incontra poi Bin Laden in persona.
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Il game-play di “KumaWar Episode 107: Osama 2011” è davvero semplice (e a tratti anche banale), mentre la ricostruzione grafica è stata eseguita in maniera abbastanza fedele alle immagini del bunker diffuse dai media. Una somiglianza fin troppo evidente che si prepara già a scatenare polemiche, anche perché è fin troppo chiaro qual è la prospettiva in cui il giocatore è invitato a calarsi: “A Kuma proviamo molto rispetto per i soldati americani e per i sacrifici che fanno ogni giorno”, ha spiegato uno degli ideatori, “Speriamo che raccontando le loro storie con un medium così efficace pubblico americano possa comprendere meglio meglio i pericoli a cui devono far fronte”.
Molto simile a KumaWar è poi un altro browser-game realizzato da News+Gameplay. Si chiama Bin Laden Raid ed anche questo simula (con una minore efficacia grafica) l’entrata nel bunker dei Navy SEALs incaricati di uccidere l’ex leader di Al Qaeda.
Il terzo videogame ispirato alla morte di Bin Laden non è un nuovo titolo ma un aggiornamento per Counter-Strike: Source, popolare sparatutto per cui ora è possibile scaricare le mappe dettagliate con l’abitazione di Osama Bin Laden in Pakistan. Per prevenire eventuali polemiche lo sviluppatore che le ha realizzate ha subito messo le mani avanti: “Quello che le persone non capiscono è che la sola cosa che queste mappe hanno in comune con Osama è la località. Posso capire che si possa trovare la scelta di cattivo gusto, ma se è questa la vostra opinione dovreste protestare contro l’intero gioco (così come tutti gli altri)”.
In effetti, il mondo degli sparatutto e dei war-games è da tempo al centro delle polemiche, soprattutto quando vengono tirati in ballo temi di attualità o di storia recente. Ecco una selezione (non esaustiva) dei giochi di guerra che hanno fatto più discutere:
Super-Columbine Massacre - Polemiche a non finire per questo sparatutto ambientato nel college statunitense in cui nel 1999 furono uccisi 12 studenti e un docente. Messo a disposizione gratuitamente online, è stato scaricato migliaia di volte.
Muslim Massacre: The Game of Modern Religious Genocide - Gioco amatoriale non più disponibile online il cui scopo era uccidere quanti più mussulmani possibile nel minor tempo possibile.
Medal of Honor 2010 - Ambientato in Afghanistan, nella modalità multiplayer è possibile vestire i panni dei talebani. Dopo le proteste, la Electronic Arts ha cambiato il termine "talebano" con "forze dell’opposizione".
Six Days in Fallujah - Basato sulla seconda battaglia di Fallujah, il gioco è stato duramente criticato per il fatto di rendere troppo "glamour" un fatto di storia recente. Non è mai arrivato sugli scaffali dei negozi.
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