Bin Laden, ecco le reazioni degli americani online
MondoPrima lo shock, poi l’esultanza e l’orgoglio nazionalista e infine un fiume di commenti al vetriolo, soprattutto tra gli esponenti del Tea Party. Che non si vogliono rassegnare a lasciare ad Obama tutto il merito dell’operazione. Per non parlare dei dubbi
2001-2011: vai allo speciale. Video, foto e le ultime news
FOTO: Il covo di Bin Laden - La folla davanti alla Casa Bianca - I festeggiamenti a NY - Il blitz visto dalla Casa Bianca
Commenta nel FORUM
(In fondo all'articolo tutti i video sulla morte di Bin Laden)
di Nicola Bruno
Le immagini dei festeggiamenti a New York, Washington e le altre città statunitensi hanno fatto subito il giro del mondo. E del web. Migliaia di americani in piazza a Times Square (molti dei quali in assetto ultras, hanno evidenziato alcuni passanti), macchine a tutto clacson con la bandiera a stelle e strisce, musica a Ground Zero, vigili del fuoco in fila davanti agli schermi del telegiornale e molti giovani arabo-americani radunati a festa.
Come avviene spesso in questi casi, anche in rete la notizia della morte di Osama Bin Laden ha provocato un fiume di reazioni. Un crescendo di emozioni passate dallo shock e il dubbio iniziale, all’euforia e la gioia quando Obama ha confermato il tutto, per poi sfociare nel sarcasmo e l’ironia quando alcuni mashup virali hanno preso a dilagare sui social network (leggi anche le reazioni online dal mondo arabo).
Se in un primo momento lo spirito patriottico ha unito una nazione sempre più politicamente spaccata, è bastato che passassero alcune ore per far venire allo scoperto reazioni fuori tono e teorie cospiratorie, guerre di merito (è grazie ad Obama o all’esercito?) e commenti preoccupati (ora c’è da aspettarsi reazioni da parte di Al Qaeda?). Insomma, sulle strade come in rete, la “pancia” degli Stati Uniti non ha tardato a venire allo scoperto, rispolverando anche parte di quei toni da guerra di religione che sembravano ormai superata. E questo nonostante Barack Obama avesse chiarito da subito che “gli Stati Uniti non sono in guerra con l'Islam e non lo saranno mai”.
Vai all'inferno - Dopo la sorpresa iniziale, gran parte delle reazioni online sono state all’insegna del “ben fatto”, “missione compiuta”. E spesso i toni non erano dei più politicamente corretti: “Spero che stai bruciando all’inferno” dicono molti utenti su Twitter e Facebook. La pagina “Osama Bin Laden is Dead" su Facebook in poche ore ha raccolto oltre 26 mila "mi piace". E si sprecano i commenti del tipo: “Vai all’inferno”, “brucia tra le fiamme” e via dicendo.
E’ bastato poco, poi, per far trasformare “Osama all’inferno” in un meme virale. Su Twitter in particolare, dove prima si è diffuso l’hashtag #osamainhell e poi sono arrivati i finti account @OsamaInHell e GhostObama. Quest'ultimo ha raccolto oltre 30mila follower in poche ore, a suon di commenti sarcastici (“Settanta vergini rimaste. Ho bisogno di una sigaretta e di un pisolino”) e battute al vetriolo (“Obama sta usando la mia morte per la sua rielezione”).
Vogliamo le prove - Considerata la portata dell’evento, potevano mai mancare poi le solite teorie del complotto? A far crescere i sospetti ci ha pensato prima la falsa immagine di Bin Laden diffusa da una tv pakistana e poi la notizia che il corpo del leader di Al Qaeda fosse stato depositato in mare (secondo la consuetudine islamica). Ecco allora scatenarsi su Twitter e sui siti delle maggiori testate online la gara a “vogliamo le prove”. Tra i commenti della Cnn è questo il leit-motiv ricorrente: “Il suo corpo è il trofeo che vogliamo tutti vedere”; “Osama non è morto, davvero pensate che lo sia? Perché non ci sono immagini, perché lo hanno sepolto così velocemente?”. “Il suo corpo gettato in mare? Ma dai: Poche ore fa Al Jazeera ha detto che il suo corpo era in una base Usa e che ai giornalisti era stato concesso di andarlo a vedere (...) Qualcosa di strano sta succedendo qui...”.
Di chi è il merito? - Tra gli esponenti dei Tea Party (il movimento della destra nazionalista Repubblicana) si respira molto entusiasmo per un evento aspettato da anni. “La morte di bin Laden non è semplice giustizia; si sarebbe meritato qualcosa di peggio. Ma ci accontentiamo così. E’ un bel giorno per l’America e il mondo”, scrive un utente sulla pagina Facebook dei Tea Party Patriots. Dove però la discussione si sposta subito sui meriti dell’operazione: “Dal discorso di Obama è sembrato che abbia fatto tutto lui. Dagli elicotteri agli spari...”, dice un membro del gruppo in chiave polemica. Altri utenti sottolineano come l’attuale coinquilino della Casa Bianca non abbia mai avuto un buon rapporto con le forze armate (“Gli Americani che l’hanno scovato sono gli stessi Americani che Mr. Obama ha minacciato di non pagare con i tagli al bilancio militare”). Se proprio qualcuno deve prendersi il merito, scrive un altro attivista dei Tea Party, è di sicuro la precedente amministrazione (“Dio benedica le nostre truppe. Senza il loro coraggio questo giorno non sarebbe mai accaduto”) ed in particolare George Bush, il cui commento ufficiale pubblicato su Facebook è stato accolto da decine di migliaia di Like.
Un ottimo spot elettorale - Anche Sarah Palin, la principale esponente dei Tea Party, con un messaggio pubblicato su Facebook ha subito ringraziato i servizi segreti e i militari, senza mai menzionare Barack Obama. Alcuni supporter della Palin riconoscono il colpo grosso fatto dal Presidente Democratico: “Buona mossa da parte di Obama, ma abbiamo ancora bisogno di te per il 2012”. Eppure su Twitter, molti utenti non sono d’accordo: “Obama ha già rivinto le elezioni del 2012” scrivono in molti, pronti a scommettere che, dopo il “Yes, we can” del 2008, lo slogan di Obama per il 2012 sarà semplicemente “Ho preso Bin Laden”.
FOTO: Il covo di Bin Laden - La folla davanti alla Casa Bianca - I festeggiamenti a NY - Il blitz visto dalla Casa Bianca
Commenta nel FORUM
(In fondo all'articolo tutti i video sulla morte di Bin Laden)
di Nicola Bruno
Le immagini dei festeggiamenti a New York, Washington e le altre città statunitensi hanno fatto subito il giro del mondo. E del web. Migliaia di americani in piazza a Times Square (molti dei quali in assetto ultras, hanno evidenziato alcuni passanti), macchine a tutto clacson con la bandiera a stelle e strisce, musica a Ground Zero, vigili del fuoco in fila davanti agli schermi del telegiornale e molti giovani arabo-americani radunati a festa.
Come avviene spesso in questi casi, anche in rete la notizia della morte di Osama Bin Laden ha provocato un fiume di reazioni. Un crescendo di emozioni passate dallo shock e il dubbio iniziale, all’euforia e la gioia quando Obama ha confermato il tutto, per poi sfociare nel sarcasmo e l’ironia quando alcuni mashup virali hanno preso a dilagare sui social network (leggi anche le reazioni online dal mondo arabo).
Se in un primo momento lo spirito patriottico ha unito una nazione sempre più politicamente spaccata, è bastato che passassero alcune ore per far venire allo scoperto reazioni fuori tono e teorie cospiratorie, guerre di merito (è grazie ad Obama o all’esercito?) e commenti preoccupati (ora c’è da aspettarsi reazioni da parte di Al Qaeda?). Insomma, sulle strade come in rete, la “pancia” degli Stati Uniti non ha tardato a venire allo scoperto, rispolverando anche parte di quei toni da guerra di religione che sembravano ormai superata. E questo nonostante Barack Obama avesse chiarito da subito che “gli Stati Uniti non sono in guerra con l'Islam e non lo saranno mai”.
Vai all'inferno - Dopo la sorpresa iniziale, gran parte delle reazioni online sono state all’insegna del “ben fatto”, “missione compiuta”. E spesso i toni non erano dei più politicamente corretti: “Spero che stai bruciando all’inferno” dicono molti utenti su Twitter e Facebook. La pagina “Osama Bin Laden is Dead" su Facebook in poche ore ha raccolto oltre 26 mila "mi piace". E si sprecano i commenti del tipo: “Vai all’inferno”, “brucia tra le fiamme” e via dicendo.
E’ bastato poco, poi, per far trasformare “Osama all’inferno” in un meme virale. Su Twitter in particolare, dove prima si è diffuso l’hashtag #osamainhell e poi sono arrivati i finti account @OsamaInHell e GhostObama. Quest'ultimo ha raccolto oltre 30mila follower in poche ore, a suon di commenti sarcastici (“Settanta vergini rimaste. Ho bisogno di una sigaretta e di un pisolino”) e battute al vetriolo (“Obama sta usando la mia morte per la sua rielezione”).
Vogliamo le prove - Considerata la portata dell’evento, potevano mai mancare poi le solite teorie del complotto? A far crescere i sospetti ci ha pensato prima la falsa immagine di Bin Laden diffusa da una tv pakistana e poi la notizia che il corpo del leader di Al Qaeda fosse stato depositato in mare (secondo la consuetudine islamica). Ecco allora scatenarsi su Twitter e sui siti delle maggiori testate online la gara a “vogliamo le prove”. Tra i commenti della Cnn è questo il leit-motiv ricorrente: “Il suo corpo è il trofeo che vogliamo tutti vedere”; “Osama non è morto, davvero pensate che lo sia? Perché non ci sono immagini, perché lo hanno sepolto così velocemente?”. “Il suo corpo gettato in mare? Ma dai: Poche ore fa Al Jazeera ha detto che il suo corpo era in una base Usa e che ai giornalisti era stato concesso di andarlo a vedere (...) Qualcosa di strano sta succedendo qui...”.
Di chi è il merito? - Tra gli esponenti dei Tea Party (il movimento della destra nazionalista Repubblicana) si respira molto entusiasmo per un evento aspettato da anni. “La morte di bin Laden non è semplice giustizia; si sarebbe meritato qualcosa di peggio. Ma ci accontentiamo così. E’ un bel giorno per l’America e il mondo”, scrive un utente sulla pagina Facebook dei Tea Party Patriots. Dove però la discussione si sposta subito sui meriti dell’operazione: “Dal discorso di Obama è sembrato che abbia fatto tutto lui. Dagli elicotteri agli spari...”, dice un membro del gruppo in chiave polemica. Altri utenti sottolineano come l’attuale coinquilino della Casa Bianca non abbia mai avuto un buon rapporto con le forze armate (“Gli Americani che l’hanno scovato sono gli stessi Americani che Mr. Obama ha minacciato di non pagare con i tagli al bilancio militare”). Se proprio qualcuno deve prendersi il merito, scrive un altro attivista dei Tea Party, è di sicuro la precedente amministrazione (“Dio benedica le nostre truppe. Senza il loro coraggio questo giorno non sarebbe mai accaduto”) ed in particolare George Bush, il cui commento ufficiale pubblicato su Facebook è stato accolto da decine di migliaia di Like.
Un ottimo spot elettorale - Anche Sarah Palin, la principale esponente dei Tea Party, con un messaggio pubblicato su Facebook ha subito ringraziato i servizi segreti e i militari, senza mai menzionare Barack Obama. Alcuni supporter della Palin riconoscono il colpo grosso fatto dal Presidente Democratico: “Buona mossa da parte di Obama, ma abbiamo ancora bisogno di te per il 2012”. Eppure su Twitter, molti utenti non sono d’accordo: “Obama ha già rivinto le elezioni del 2012” scrivono in molti, pronti a scommettere che, dopo il “Yes, we can” del 2008, lo slogan di Obama per il 2012 sarà semplicemente “Ho preso Bin Laden”.