Bombardata la residenza di Muammar Gheddafi

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Il palazzo raso al suolo nella notte di Pasqua - Foto: Getty images
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Raid aereo su Tripoli. Raso al suolo un edificio e danneggiata la sala riunioni del raìs libico. 45 feriti di cui 15 gravi. Le tre reti televisive nazionali sono rimaste oscurate per mezz'ora. VIDEO E FOTO

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Gli aerei della Nato hanno bombardato la caserma e residenza di Muammar Gheddafi, a Tripoli, radendo al suolo un edificio e danneggiando una sala in cui il Colonnello teneva le sue riunioni. Il bombardamento notturno, nella notte tra Pasqua e lunedì 25 aprile, su Bab-al-Azizia ha causato 45 feriti, di cui 15 gravi, ha denunciato il regime, che ha parlato di "attentato alla vita di Gheddafi". Per il figlio, Seif-al-Islam, è stato un attacco "vile". Le tre reti televisive di stato sono rimaste oscurate per circa mezz'ora dopo i bombardamenti. I giornalisti stranieri sono stati accompagnati davanti all'edificio distrutto quando ancora i vigili del fuoco erano impegnati a domare le fiamme.

Appena due settimane fa, nella sala riunioni danneggiata dal bombardamento Gheddafi aveva ricevuto una delegazione di leader dell'Unione africana. All'inizio dell'intervento militare era stato distrutto il centro di comando e controllo delle forze armate libiche, sempre all'interno di Bab-al-Azizia. Forti boati sono stati uditi anche in altri quartieri della capitale libica durante il sorvolo dei jet della coalizione internazionale. Le esplosioni, le più forti udite finora a Tripoli, hanno fatto tremare l'hotel dove risiedono i giornalisti della stampa estera, non lontano dal centro. Negli ultimi giorni la Nato ha intensificato gli attacchi contro la residenza di Gheddafi: sabato era stato colpito un bunker che secondo il regime era solo un parcheggio.

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