Giappone, iodio radioattivo nel latte materno
MondoUna nuova scossa colpisce Tokyo, senza provocare danni. Fa discutere intanto la decisione del governo di innalzare la quota di radioattività consentita per i minori. Divieto di accesso nell'area di Fukushima
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Nel giorno in cui una nuova scossa di 6,3 gradi sulla scala Richter fa tremare Tokyo (senza causare gravi danni) l'allarme radiazioni sembra coinvolgere i protagonisti più indifesi di questa vicenda, i bambini. Secondo una organizzazione non governativa giapponese, infatti, tracce di iodio radioattivo sopra la media sarebbero state trovate nel latte materno di quattro donne che vivono in zone situate a est o nordest di Tokyo. Il ministro della Salute nipponico è stato immediatamente incarico di appurare se vi siano effetti sul latte materno anche in altre aree, soprattutto tra quelle più colpite dall'incidente della centrale di Fukushima. Il portavoce del governo Yukio Edano, nel comunicare la notizia, ha però spiegato di non essere preoccupato. Il livello di radioattività registrato dall'ong (36,3 becquerel per chilogrammo) è infatti di molto sotto la soglia massima consentita nell'acqua da dare ai bambini.
Ma quello che potrebbe far discutere nei prossimi giorni è l'intenzione, da parte delle autorità giapponesi, di elevare le soglie massime di tollerabilità di radiazioni per i bambini. Il governo giapponese ha infatti comunicato che possono riaprire le scuole e gli asili che si trovano in aree colpite da non più di 3,8 microsievert per ora. Una quota giudicata da molti analisti troppo eccessiva. Der Spiegel, riporta, per esempio che per i dipendenti delle centrali nucleari tedesche la legge in Germania prevede un'esposizione alle radiazioni molto più bassa. Il ministero dell'educazione nipponico, però, si difende sostenendo che il valore corrisponde a quanto indicato dalla commissione internazionale per la protezione radiologica. Una presa di posizioni che non ha convinto: i bambini, infatti, sono più sensibili agli effetti delle radiazioni di quanto non lo siano gli adulti.
Rischia intanto di diventare una zona deserta, come lo è oggi Chernobyl, l'area intorno alla centrale di Fukushima Daichi. E' stato deciso di imporre il divieto di accesso nel raggio di venti chilometri intorno al reattore della centrale. "Creare una zona in cui è vietato l'ingresso assieme alle indicazioni (del mese scorso) sull'evacuazione hanno come obiettivo la sicurezza della gente", ha spiegato il portavoce Edano. "Adotteremo misure molto rigide nei confronti di coloro che cercheranno di entrare in quella zona", ha aggiunto senza però fornire dettagli. "Tutto ciò che posso dire agli abitanti è che chiedo la loro comprensione in modo da non prendere alcuna azione legale contro di loro". Tepco, alle prese con la gestione della peggior crisi nucleare dai tempi di Chernobyl nel 1986, ha detto che sarà necessario attendere fine anno o anche oltre per mettere in sicurezza la centrale.
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