La Francia blocca i treni. L'Ue: "Parigi ha ragione"

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Il ministro dell'Interno Roberto Maroni e quello francese Claude Gueant dopo l'incontro dell'8 aprile sul tema dell'immigrazione
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"Le disposizioni assunte per controllare il flusso di migranti provenienti dall'Italia, non sono in contrasto con le norme europee" dice il commissario Malmstrom. La Farnesina: "Incidente rientrato". In Belgio controlli su chi arriva dal Belpaese

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Con l'interruzione del traffico ferroviario da Ventimiglia, domenica, la Francia non ha violato gli accordi di Schengen. L'Ue dà ragione a Parigi sullo stop di alcune ore operato da Parigin per "motivi di ordine pubblico".
"Le autorità francesi ci hanno inviato una lettera in cui spiegano che le misure prese sono dovute a ragioni di ordine pubblico e sono temporanee", ha detto il commissario Ue agli Affari Interni Cecilia Malmstrom. durante una conferenza stampa a Bruxelles. "Sembrerebbe che questo non sia in contrasto con il codice di Schengen. Apparentemente hanno il diritto di farlo," ha aggiunto Malmstrom.

Domenica, Parigi, proprio all'indomani dei primi passaggi dei tunisini con i visti, ha "bloccato" per quasi mezza giornata, i treni in transito da Ventimiglia, in concomitanza con una una manifestazione nella cittadina ligure di circa 200 persone (tra no-global ed immigrati), suscitando la protesta del ministro degli Esteri Frattini, che lunedì in un'intervista su Repubblica ha dichiarato: "Se la situazione persistesse allora si farebbe prima a dire che si volta pagina sulla libera circolazione, che è uno dei fondamenti dell'Unione".

Farnesina: "Incidente rientrato" - Dopo le tensioni, arrivano però dichiarazioni distensive. "L'incidente di ieri" (domenica, ndr) sul fermo dei treni in partenza da Ventimiglia verso la Francia "è stato chiarito e risolto": ha assicurato il portavoce della Farnesina, Maurizio Massari, affermando che "non c'è nessuna escalation di tensione" tra Roma e Parigi.
Massari ha quindi sottolineato come Italia e Francia stiano "lavorando insieme costruttivamente" per arrivare ad una soluzione comune al problema, anche in vista del vertice italo-francese che si terrà il 26 aprile a Roma.

Parigi, da parte sua, assicura che rispetterà "la lettera e lo spirito" dell'accordo di Schengen sulla libera circolazione in Europa e che non vuole tensioni con l'Italia. A dirlo, il ministro dell'Interno, Claude Gueant, a margine di una visita a Bucarest.

A Ventimiglia ripartono i treni - Nel frattempo, lunedì 18, i treni al confine sono tornati a circolare regolarmente. Alcuni nordafricani sono partiti sui primi treni del mattino, altri hanno tentato la sorte saltando sui treni merci. Nessun immigrato col permesso di soggiorno temporaneo è stato respinto dalle autorità francesi. E al commissariato, proseguono le consegne dei permessi di soggiorno temporanei e dei titoli di viaggio. Chi ha potuto si è fatto spedire dai parenti in Tunisia il passaporto e i soldi. Infatti, i migranti, per entrare in Francia, oltre al permesso di soggiorno devono avere il passaporto e dimostrare di avere abbastanza denaro per potersi mantenere.

Attesa per il vertice Roma-Parigi del 26 aprile - Ora i riflettori sono puntati sul vertice italo-francese di Roma, in agenda il 26 aprile, che vedrà il premier Silvio Berlusconi impegnato in un faccia a faccia con il presidente francese Nicolas Sarkozy. "Mi  pare che la situazione si tornata normale, confidiamo che il vertice del 26 aprile con la Francia sia l'occasione per risolvere amichevolmente questioni che non hanno senso di continuare a  permanere" ha detto il ministro dell'Interno Roberto Maroni commentando il blocco temporaneo dei treni. "Questo blocco è stato dovuto alla manifestazione dei centri sociali che ha determinato - ha spiegato Maroni - la reazione delle autorità francesi".

In Belgio controlli per chi arriva dall'Italia - Intanto, anche i rapporti col Belgio si fanno più tesi. Da giovedì scorso sono cominciati negli aeroporti belgi i controlli sui voli provenienti dall'Italia. Secondo un portavoce del ministero per le politiche migratorie, che mercoledì aveva annunciato le misure, le verifiche "non sono sistematiche" e vengono fatte "non alla frontiera ma all'uscita dei passeggeri dall'aereo". Per questo il Belgio non ha notificato provvedimenti di interruzione dell'accordo Schengen. Secondo il portavoce del ministero, infatti, i controlli sugli aerei in provenienza dall'Italia "non rappresentano una reintroduzione dei controlli alle frontiere".

Tali controlli hanno come scopo - secondo quanto specificato dal portavoce - quello di "verificare il diritto di accesso allo spazio Schengen", ovvero per controllare "se chi arriva nel paese in provenienza dall'Italia ha i documenti di viaggio, se il suo è un viaggio a scopo turistico, se la persona ha i mezzi minimi necessari per la sua permanenza, ovvero almeno 60 euro al giorno".

La scorsa settimana, il segretario di Stato per l'immigrazione Melchior Wathelet aveva preannunciato la reintroduzione dei controlli per "verificare se tutte le persone che arrivano da altri stati membri soddisfano tutti i requisiti di ingresso sul nostro territorio" perché "il Belgio non può accettare che un paese prenda delle misure unilaterali a danno di altri stati membri".

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