Giappone, la terra trema ancora. Panico a Fukushima

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A un mese dal sisma che ha sconvolto il paese si registra una nuova scossa di 7,1 gradi. Rientra l'allarme tsunami. Intanto, il Paese si ferma per ricordare le vittime. FOTO E VIDEO

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Un mese esatto dopo il disastro dell'11 marzo, il Giappone è stato nuovamente scosso
da un potente terremoto: un sisma di 7,1 gradi della scala Richter ha fatto tremare gli edifici di Tokyo e in tutto il nord-est, facendo scattare un'allerta tsunami, subito rientrata, e nuove preoccupazioni per la centrale nucleare di Fukushima.
La prima scossa è stata registrata alle 15,16 ora locale (quando in Italia erano le 10,16), poche ore dopo che il Paese si era fermato un minuto per ricordare i 13mila morti e i
15mila dispersi nel sisma e nello tsunami. 

L'epicentro è stato localizzato a una profondità di 13 chilometri, nel sud della prefettura di Fukushima. Il sisma, con una decina di scosse di assestamento, ha scatenato il panico nel disastrato impianto di Fukushima, su cui il governo aveva appena escluso il rischio di nuove fughe radioattive. Gli operai sono stati brevemente allontanati ed è 'saltato' l'impianto di alimentazione dell'energia elettrica di tre dei sei reattori; ma poco dopo ha ripreso a funzionare ed è ripreso il pompaggio dell'acqua di raffreddamento sui reattori 1, 2 e 3. Alcuni sistemi di monitoraggio dell'impianto sono però andati in tilt. Del resto l'impianto, nonostante le rassicurazioni del governo, continua a preoccupare: è stato
fermato il processo di fusione delle barre di combustibile, ma il lavoro di ripristino dell'elettricità e di tutte le pompe di raffreddamento prosegue con grande difficoltà a causa della presenza di acqua altamente radioattiva negli edifici.

Riversate in mare più di 9.000 tonnellate di acqua poco radioattiva, proprio per fare spazio nelle vasche al contenimento dell'acqua molto inquinata, i tecnici hanno anche cominciato a installare una sorta di barriera di sedimenti per ridurre l'inquinamento radioattivo al largo
Nelle ultime settimana la terra non aveva mai smesso di tremare: giovedì scorso, un'altra scossa di 7,1 gradi aveva fato saltare l'elettricità in una vastissima area del nord del
Paese e secondo molti esperti è da attendersi una scossa ancora più forte.
Intanto, lunedì 11 aprile, l'agenzia per la Sicurezza Nucleare ha autorizzato il drenaggio di 700 tonnellate di acqua molto radioattiva che inondano una zona della centrale.

La commemorazione ad un mese dal disastro è stata caratterizzata da una lettera di ringraziamento inviata dal premier Naoto Kan alla comunità internazionale, una lettera
pubblicata su diversi giornali in tutto il mondo. E adesso, terminato il periodo di lutto per quella che è stata la peggiore tragedia dalla seconda guerra mondiale, il governo
pensa alla ricostruzione e a dare riparo alle 150mila persone che ancora vivono nei ricoveri di emergenza.

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