L'autoproclamato presidente è stato consegnato all'opposizione. Lo scorso novembre si era rifiutato di dimettersi quando le elezioni presidenziali avevano dato la vittoria ad Alassane Ouattara: una decisione che aveva riacceso nel Paese la guerra civile
In Costa d'Avorio l'autoproclamato presidente Laurent Gbagbo è stato arrestato lunedì 11 dopo che blindati francesi si sono avvicinati al complesso dove si trovava, asserragliato in un bunker.
Una colonna di oltre 30 mezzi è entrata nella residenza di Gbagbo ad Abidjan, dopo che nella notte tra il 10 e l'11 aprile gli elicotteri avevano attaccato il complesso, cercando di porre fine allo stallo politico durato mesi e che si è trasformato in guerra civile.
Gbagbo si era rifiutato di dimettersi a novembre, quando le elezioni presidenziali avevano dato la vittoria ad Alassane Ouattara, secondo i risultati certificati dalle Nazioni Unite, riaccendendo una guerra civile che ha fatto oltre 1.000 morti e circa un milione di profughi.
Il presidente è stato consegnato ai leader dell'opposizione, dopo che i carri armati di Parigi hanno fatto irruzione nella sua residenza. La notizia, riferita inizialmente da un consigliere del presidente uscente in Francia, è stata confermata da una portavoce del presidente in pectore Alassane Ouattara e da un funzionario del ministero francese degli Esteri.
Le Nazioni Unite hanno sottolineato che "sarà il presidente Alassane Ouattara a decidere cosa fare con Laurent Gbagbo". Alain Leroy, il capo del dipartimento Onu per il peacekeeping, ha detto che "sembra che Ouattara voglia aprire un processo contro Gbagbo, e forse chiedergli di lasciare Abidjan".
Una colonna di oltre 30 mezzi è entrata nella residenza di Gbagbo ad Abidjan, dopo che nella notte tra il 10 e l'11 aprile gli elicotteri avevano attaccato il complesso, cercando di porre fine allo stallo politico durato mesi e che si è trasformato in guerra civile.
Gbagbo si era rifiutato di dimettersi a novembre, quando le elezioni presidenziali avevano dato la vittoria ad Alassane Ouattara, secondo i risultati certificati dalle Nazioni Unite, riaccendendo una guerra civile che ha fatto oltre 1.000 morti e circa un milione di profughi.
Il presidente è stato consegnato ai leader dell'opposizione, dopo che i carri armati di Parigi hanno fatto irruzione nella sua residenza. La notizia, riferita inizialmente da un consigliere del presidente uscente in Francia, è stata confermata da una portavoce del presidente in pectore Alassane Ouattara e da un funzionario del ministero francese degli Esteri.
Le Nazioni Unite hanno sottolineato che "sarà il presidente Alassane Ouattara a decidere cosa fare con Laurent Gbagbo". Alain Leroy, il capo del dipartimento Onu per il peacekeeping, ha detto che "sembra che Ouattara voglia aprire un processo contro Gbagbo, e forse chiedergli di lasciare Abidjan".